Come coltivare gli asparagiCome coltivare gli asparagi: l’asparago fa parte della famiglia delle liliacee ed è una pianta erbacea perenne con rizoma sotterraneo chiamato zampa. Dalla zampa ogni anno spuntano i germogli chiamati turioni, ovvero la parte edibile della pianta. I turioni si raccolgono ancora giovani, appena spuntati, altrimenti diventano legnosi, trasformandosi in steli con foglie, fiori e frutti.

Si tratta di una pianta dioica, ciò vuol dire che ha fiori tanto maschili quanto femminili su due piante differenti. E’ una pianta che dà ottimi frutti, ma dopo qualche anno, di solito tre, dalla semina. In compenso, può essere produttiva anche per quindici anni.

Varietà

Le caratteristiche che distinguono tra loro le varietà di asparagi sono il colore del turione e il calibro. Esistono asparagi dal turione viola, come gli Argenteuil e i napoletani, oppure quelli bianchi, come i Bassano o i Cesena e i Mary Washington, caratterizzati da turioni verdi.

Come coltivare gli asparagi: clima e terreno

Scegliete una posizione aperta e soleggiata al riparo dai venti più forti, perché potrebbero scalzare le piante giunte a maturità.


Il suolo deve essere molto ben drenato e non troppo ricco di humus: ma la maggior parte degli orti si presta bene. Una volta piantato, l’asparago può rimanere nel suolo per molti anni e di, conseguenza, l’asparagiaia va preparata con cura migliorando il drenaggio se necessario ed eliminando ogni traccia di piante infestanti perenni.

Come coltivare gli asparagi: semina e trapianto

Il consiglio è di acquistare le radici o zampe già pronte all’impianto, presso un vivaio.

Preparare un solco a forma di trapezio rovesciato profondo 15-20 cm, largo 30 cm alla base e 40 cm nella parte superiore, ben drenato e ben concimato con sostanza organica.
L’epoca ottimale per il trapianto va da novembre ad aprile.

Le zampe devono essere sistemate a fila singola sul fondo del solco e distanziate di 30 cm una dall’altra (3 zampe per metro lineare), avendo cura di stendere bene orizzontalmente le radici e ricoprirle subito con 5 cm di terreno.

La distanza fra le file varia da 100 a 120 cm. Alla fine del 1° anno d’impianto si ricopre con ulteriori 5 cm; si consiglia una raccolta di 2-3 asparagi per pianta, ciò favorisce l’irrobustimento dell’asparagiaia.

Terminata la raccolta (fine primavera-inizio estate) lasciate sviluppare il fogliame e concimate durante l’estate, con concimi azotati e potassici. In autunno, a fogliame ingiallito, tagliare lo stesso pari terra e concimare con letame maturo o similari. Durante la coltivazione, tenere pulita l’asparagiaia dalle erbe infestanti. Le zappettature di pulizia devono essere molto superficiali. Irrigare nei periodi asciutti.

Semina

La coltivazione di asparagi utilizzando i semi si effettua in primavera, cercando di piantare i semi in file ordinate, ma non in profondità. Successivamente, è opportuno compattare il terreno e le piantine nuove dovrebbero presentarsi dopo circa 30 giorni.
Qualche mese più tardi gli asparagi saranno cresciuti e quindi dovranno essere distanziati l’uno dall’altro. In autunno, potate le piantine eliminando le foglie fino ad arrivare a 5 centimetri dal suolo. Nella primavera successiva invece le radici andranno tolte e trapiantate per ottenere altre piante.

Video: Piantare le zampe di asparago (by Giardinaggio Portale)

Come coltivare gli asparagi: pratiche colturali

Terminata la raccolta (fine primavera-inizio estate) lasciate sviluppare il fogliame e concimate durante l’estate, con concimi azotati e potassici. In autunno, a fogliame ingiallito, tagliare lo stesso pari terra e concimare con letame maturo o similari.
Durante la coltivazione, tenere pulita l’asparagiaia dalle erbe infestanti. Le zappettature di pulizia devono essere molto superficiali. Irrigate nei periodi asciutti.

Tecniche colturali

Avvicendamento: è una pianta che non necessita di rotazione perché resta per anni nello stesso terreno. In ogni caso, prima di impiantare l’asparagiaia assicuratevi che su quel terreno non siano state coltivate precedentemente né patate né bietole.

Quando l’asparagiaia ha concluso il suo ciclo, la stessa coltura non deve più essere ripetuta per almeno 8 anni.

Consociazione: si può realizzare nei primi anni di impianto con cipolle, carote, basilico, piselli, ravanelli e lattughe.

Come coltivare gli asparagi: raccolta e conservazione

Nel terzo anno potete iniziare a raccogliere i vostri asparagi, verso aprile, per circa 30-40 giorni.

Esistono diverse scuole di pensiero in materia. In linea di principio, se l’asparago è abbastanza lungo, occorre staccarlo nella parte non legnosa, a circa 20 cm dalla punta. In questo caso, il fusto dell’asparago non reciso “spica”, ossia emetterà getti laterali. Se l’asparago è giovane, alcuni lo recidono (a mano o con delle forbici) alla base, al livello del terreno, altri lo raccolgono estirpandolo dal terreno, asportandone anche la parte bianca sottoterra per 5-15 cm., avendo cura però di non danneggiare la pianta madre.


Per una raccolta sicura e per evitare spiacevoli inconvenienti vi consigliamo di munirvi di un’attrezzatura idonea come stivali, guanti, forbici.

Dopo averli liberati dalla terra, si conservano in frigorifero per qualche giorno. Si possono sbollentare e mettere in freezer, dentro gli appositi sacchetti, per gustarli fuori stagione.

Come coltivare gli asparagi in vaso

Se non si dispone di un orto è possibile effettuare la coltivazione di asparagi in vaso. Il momento più favorevole per piantare gli asparagi è il mese di marzo. Ecco quello che serve: semi, terra, sabbia, e un vaso capiente.

Formate dei solchi per riporre all’interno i semi (a 3-4 cm di profondità) e ricoprire il tutto con terra fresca e morbida. Esponete il vaso al sole ed eseguite frequenti irrigazioni al fine di mantenere umido il terreno. In questo modo si ottengono le piantine da piantare in autunno. Il terreno dovrà essere sempre asciutto, concimato e innaffiato almeno due volte ogni settimana.

Raccogliete gli asparagi da marzo a giugno e quando raggiungono i 10 centimetri circa. Durante la raccolta dei primi anni però si consiglia di lasciare qualche asparago nel terreno per permettere alle radici di svilupparsi e quindi offrire un raccolto migliore in futuro.

Come coltivare gli asparagi: malattie e parassiti

Mosca dell’asparago. Scava gallerie negli organi ipogei della pianta causandone la morte o la deformazione dei turioni. La lotta preventiva si basa sulla distruzione degli steli infestati e dell’impianto delle nuove asparagiaie in zone ventilate. La difesa è resa difficoltosa sia per l’imprevedibilità degli attacchi, sia perché questi avvengono poco prima della raccolta.

Ruggine. Si manifesta in primavera sui turioni con macchie giallognole ovali. In seguito sui fusti, rami e foglie si diffondono delle pustole brune da cui esce una polvere rossastra e ciò fa seccare la parte aerea. Per la lotta diretta è possibile utilizzare la poltiglia bordolese, mentre si può utilizzare in via preventiva una soluzione idroalcolica di propoli, aceto e oli essenziali.

Asparagi: uso in cucina e proprietà terapeutiche

Gli asparagi di solito si mangiano lessati o cotti al vapore, conditi con salse di vario genere e maionese. Cuoceteli il meno possibile per non disperderne i valori nutritivi: come sapete le vitamine con il calore si volatilizzano. Gli asparagi sono eccellenti anche ripassati in padella e conditi con una grattata di tartufo e magari accompagnati da un uovo fritto. Ottimi in risotti o gustose pastasciutte.

I turioni di asparago e ancora di più i rizomi sono ricchi di vitamina A, C e del gruppo B. Possiedono effetto diuretico, sedativo cardiaco, aperitivo, lassativo e dimagrante. Contengono aminoacidi (asparagina) e molti sali minerali. Nell’organismo, dopo il consumo alimentare, si forma un metilcaptano, sostanza che viene eliminata attraverso le urine, conferendo loro un caratteristico odore penetrante e sgradevole.
L’uso non è consigliabile a chi soffre d’infiammazioni renali.

Controindicazioni. Va evitato in caso di gotta, arteriosclerosi, calcoli e infiammazioni delle vie urinarie.

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