Come coltivare i cavolini di Bruxelles: i cavoli di Bruxelles, le cui parti edule sono spesso conosciute come cavolini di Bruxelles, si possono raccogliere dalla fine di agosto fino a febbraio, qualora si coltivino le specie precoci e tardive. Una pianta fornisce prodotti per un lungo periodo.
Questo cavolo (Brassica oleracea var. gemmifera) ha uno stelo alto 60-80 cm nell’anno della semina e circa il doppio nell’anno successivo.
Le foglie sono alterne, a forma di lira, lobare, arrotondate all’apice e con lunghi piccioli. All’ascella delle foglie si sviluppano dei germogli composti da foglioline strette a embrice, che danno origine a piccole teste globose o grumoli, i quali rivestono il fusto dalla base all’apice. Quando questi hanno la grandezza di una grossa noce, diventano eduli.
Nel secondo anno, dai grumoli e dalle gemme ascellari delle foglie apicali si sviluppano i germogli fioriferi.
Per svilupparsi, questi ortaggi hanno bisogno di una stagione lunga (circa 8 mesi).
Varietà
Tra le varietà più coltivate, figurano:
- Precoci: Lancelot, Perfection, Long Island.
- Intermedie: Prince Askold, Indra.
- Tardive: Sygmund, Jade Cross, Frigostar.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles: clima e terreno
I Cavolini di Bruxelles sono piante adatte ai climi freschi e umidi, preferiscono infatti estati non troppo torride e con frequenti piogge. Questa specie si adatta meglio al clima del Nord Italia, anche in zone prealpine, dove l’afa sia spesso interrotta da temporali estivi.
Oleracea bullata gemmifera si adatta a diverse esposizioni e, in zone in cui solitamente non vi sia copertura nuvolosa estiva, come in Italia, si accontenta anche della mezz’ombra e, anzi, potrebbe esser danneggiata dal pieno sole, se unito a elevate temperature ed assenza di piogge.
Il terreno ideale è quello “da orto”, fertile, concimato con letame maturo e, soprattutto, ben lavorato fino in profondità, affinché possa essere areato e drenante.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles: semina
Le varietà precoci devono essere seminate sotto vetro in febbraio, in modo che il raccolto possa essere disponibile per la fine di agosto. Spargete i semi (acquista su Amazon) con parsimonia in un cassone, in cui siano stati fatti alcuni solchi profondi 2 cm e distanti tra loro 15 cm. Se le file sono troppo stipate, sfoltite le plantule. Quindi procedete al rinvigorimento.
Seminate le varietà intermedie alla metà di marzo in cassone o all’aperto, ma in posizione riparata. Quindi procedete con semine successive in un terreno adatto alla germinazione, facendo alcuni solchi profondi 2 cm e distanti tra loro 15 cm. Queste semine possono continuare fino alla metà di aprile; per le ultime usare varietà tardive.
In seguito, quando hanno circa 6 settimane di vita e sono diventate alte da 12 a 15 cm, trapiantate le giovani piante nella posizione definitiva, prima che siano troppo legnose ed espanse. Le varietà precoci dovrebbero essere pronte verso maggio, quelle intermedie tra maggio e giugno. Scartate tute le piante che appaiono deboli o prive di gemme.
Le piante vanno fissate bene, con la prima foglia a livello del terreno. Le distanze d’impianto in linea di massima si aggirano attorno ai 70 cm tra le file e 50 cm sulla fila.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles: pratiche colturali
Poco prima di iniziare il trapianto delle giovani piante dal semenzaio, aggiungete al terreno 90 g di superfosfato miscelato con 30 g di solfato di potassio per ogni mq.
Zappate regolarmente per eliminare le erbe e frantumare la superficie del terreno per l’aerazione. Se il tempo è secco, bagnate abbondantemente. Per ridurre le innaffiature, atte a soddisfare l’elevato fabbisogno idrico della specie, potrebbe essere utile una buona pacciamatura.
Circa un mese dopo la semina, rincalzate il terreno attorno alle piantine per proteggerle dai venti e mettete sostegni a quelle più grandi ed esposte. Asportate le foglie più basse quando ingialliscono.
Dove il sole picchia molto può servire usare reti ombreggianti per evitare che il caldo eccessivo faccia soffrire la pianta dei cavolini.
Tecniche colturali
Avvicendamento: i cavolini di Bruxelles non devono tornare sul loro stesso terreno o sul terreno di altri cavoli per minimo due anni, seguono benissimo i legumi (come piselli, fave o fagioli) che arricchiscono il terreno con l’azoto.
Consociazione: ci sono alcuni ortaggi amici dei cavolini perché la loro presenza allontana la cavolaia; si tratta di pomodori, sedano, rosmarino e salvia, che sono un’ottima consociazione.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles: raccolta e conservazione
Le qualità precoci iniziano a dare prodotti a fine agosto o ai primi di settembre, le varietà intermedie hanno la loro massima produzione in novembre e dicembre e le varietà tardive a febbraio e, a volte, marzo.
I cavolini di Bruxelles devono essere colti quando hanno raggiunto una giusta dimensione e i grumoli non si sono ancora schiusi. Raccoglietene pochi per volta, procedendo dal basso verso l’alto. Quando si inizia la raccolta, tagliate la parte superiore della pianta, che ha l’aspetto di un cavolo e può essere utilizzata nei minestroni, per incoraggiare lo sviluppo dei cavolini su per il gambo.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles: malattie e parassiti
Tra le malattie fungine ricordiamo l’Alternariosi, l’Ernia delle crucifere, i marciumi basali e la peronospora.
Sensibile anche ad alcune batteriosi (Xanthomonas campestris, Erwinia carotovora).
I parassiti animali più importanti sono gli afidi, le Nottue, Cavolaie, le elateridi, l’altica, i punteruoli e la mosca del cavolo.
La peronospora può essere ostacolata con spruzzature di decotto di equiseto.
L’Ernia delle crucifere e numerosi marciumi basali e batteriosi sono fortemente limitati da corrette rotazioni (evitare la coltivazione di qualsiasi crucifera per 3-4 anni sullo stesso appezzamento), dalla distribuzione di litotamnio sul terreno prima del trapianto e dalle spruzzature di decotto di equiseto.
Per il controllo di nottue e cavolaia si impiega il Bacillus thuringiensis e l’olio di neem.
L’altica può costituire un grave problema soprattutto in caso di terreni compatti e asciutti; può essere contenuta in piccoli orti famigliari con rami di ginestra e spolverando la vegetazione con litotamnio e bentonite. In caso di forti attacchi ricorrere al piretro.
Il controllo della mosca del cavolo è soprattutto preventivo e consiste essenzialmente nella distruzione dei residui della vegetazione, asportando eventualmente anche il pane di terra circostante. Delle intrasemine per esempio con trifoglio ne ostacolano l’ovodeposizione.
Come coltivare i cavolini di Bruxelles in vaso
Valfrutta (cooperative agricole):
Nell’orto sul balcone, prediligete le varietà nane, che non oltrepasseranno i 70-80 cm di altezza e il loro raccolto sarà proporzionale alle cure che gli offrirete.
In generale questo cavolo accetta terreni poveri e non richiede una fertilizzazione particolare, se non un po’ di apporto di azoto nella fase di crescita; iperfertilizzando, invece, si otterrà una fioritura anticipata, perdendo parte o la totalità del raccolto.
Anche se le varietà che sceglierete per il balcone sono più ridotte, avranno comunque bisogno di un vaso di almeno 40 cm di profondità (Acquista un vaso su Amazon), in cui vi potrà crescere una sola pianta. Scegliendo i sacchi in fibra intrecciata e riempiendoli con 60 cm di terra, potrete far convivere fino a tre piante.
Effettuate una scelta della varietà anche in funzione del periodo produttivo delle piante: i cavoletti precoci si raccolgono in autunno, i semi-tardivi, invece, producono da metà autunno a metà inverno, mentre per i tardivi il raccolto inizia a metà inverno e termina a metà primavera.
Seminate i cavoletti di Bruxelles in contenitori alveolati (acquista su Amazon) ponendo 2 semi per alveolo. Mantenete la terra umida cercando di assicurare agli ortaggi temperature intorno ai 25 °C. Per evitare che il sole secchi troppo il terreno, subito dopo la semina sistemate i contenitori all’ombra.
Dopo una settimana circa, le piantine di cavoletto spunteranno dal suolo. Annaffiate il terriccio con costanza e, una volta che le piantine saranno cresciute di qualche centimetro, eliminate quella più debole di ogni alveolo. A circa 30-40 giorni dalla semina, quando le piantine avranno prodotto 3 o 4 foglie, procedete al trapianto.
Preparate i vasi sistemando sul fondo uno strato di argilla espansa, quindi riempiteli con del terriccio ben dotato di nutrienti. Al centro del vaso realizzate un foro capace di contenere il pane di terra delle piantine, sistemate al suo interno il cavoletto di Bruxelles e bagnate in abbondanza per favorire la radicazione.
Coltivate il cavoletto di Bruxelles in posizioni di mezz’ombra mantenendo umido il terreno. Controllate con costanza i vasi eliminando le erbacce e cercando di smuovere la terra quando si compatta. Per evitare questi lavori pacciamate il suolo, di sicuro risparmierete molte energie. Se le piante cresceranno a temperature di circa 25 °C, inizierete a raccogliere i cavoletti dopo meno di 45 giorni dal trapianto.
Raccogliete i cavoletti di Bruxelles mano a mano che crescono lungo il fusto della pianta, partendo dal basso e salendo piano piano verso l’alto. Asportando i cavoletti maturi, la pianta verrà stimolata a produrne di nuovi e a velocizzare il processo di maturazione di quelli già presenti sul fusto.
Cavolini di Bruxelles: uso in cucina e proprietà terapeutiche
In cucina vengono utilizzati soprattutto per la preparazione di primi piatti o contorni. Si possono lessare in abbondante acqua e sale e poi conditi con olio e spezie. Sono ottimi anche ripassati in padella. Alcuni ne fanno uso anche per preparare lasagne al forno, torte rustiche o passate.
I cavolini di Bruxelles sono ricchi di sali minerali (ferro, rame, calcio, potassio, manganese e fosforo) e contengono anche proteine e carboidrati. Aiutano nella prevenzione del tumore al seno, alla prostata e al colon grazie ai numerosi antiossidanti in esso contenuti (tiocianati, zeaxantina, indoli, isotiocianati e sulforafano).
Abbondano di vitamine come la vitamina A (utile per la pelle e le mucose), la vitamina B, la vitamina C (per proteggere l’organismo dalle infezioni). Presente anche la vitamina K (utile per la salute delle ossa e per limitare i danni neuronali nei casi di Alzheimer).
Sono utili anche come disintossicanti e per contrastare l’anemia e prevenire la formazione di ulcere. La presenza di vitamina B1 e acido folico o vitamina b29 migliora la concentrazione e l’attenzione. le fibre contenute in essi, aiutano chi soffre di stitichezza e irregolarità intestinale.
Gli aminoacidi e gli antiossidanti contenuti in essi aiutano anche a mantenere puliti i vasi sanguigni, abbassando il colesterolo.
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