La riproduzione delle piante può essere effettuata in due modi:
- per via gamica, cioè tramite riproduzione di piante da seme;
- per via agamica, o vegetativa, basta sulla moltiplicazione di una porzione di pianta in grado di emettere radici.
La maggior parte degli ortaggi viene coltivata da seme, come i fiori annuali e in generale tutte le piante a ciclo breve; la riproduzione per via agamica è invece praticata per ottenere nuove piante della stessa varietà di alberi da frutto, arbusti e erbacee perenni ornamentali, erbe aromatiche suffruticose, cioè con base legnosa, come il rosmarino o il ginepro.
Semina orto: le sementi
Trasportati dal vento, dagli animali o per semplice caduta, in natura i semi si insediano nella terra e, in condizioni adatte, schiudono e danno origine a nuove piante.
Nell’orto è necessario compiere azioni meno casuali e più accurate.
Potremmo utilizzare sementi prodotte autonomamente l’anno precedente, ma in questo caso è bene sapere che le caratteristiche dei nuovi frutti potrebbero essere molto diverse da quelle delle piante che ci hanno fornito i semi. Le piante nate dai semi prodotti l’anno prima potrebbero dare frutti dalle forme, colori, sapori molto diversi da quelli delle loro “genitrici”. per questo motivo, è sempre più opportuno ricorrere alle sementi acquistate, selezionate attentamente riguardo varietà e caratteristiche.
Le sementi acquistate sono, in linea di massima, tutte di qualità garantita, dovendo anche rispondere per legge a criteri standard di selezione varietale, germinabilità, assenza di semi di infestanti, salubrità, buona conservazione. Eventualmente, verificate solo, sulla bustina, la data di chiusura dell’imbustamento: per controllare che la loro capacità di germinazione sia intatta.
Semina orto: semina e germinazione
Attraverso la semina interriamo il seme per ottenere la nascita delle piante. Per le colture orticole e floricole la semina è eseguita in semenzaio, da dove, quando ha raggiunto la crescita appropriata, la piantina viene messa a dimora nel luogo scelto tramite il trapianto.
La semina può essere effettuata utilizzando diverse tecniche:
- Semina a spaglio: è quella di origine più antica e può essere eseguita a mano oppure, in superfici estese, utilizzando l’apposito macchinario che permette una migliore e più uniforme distribuzione della semente. In semenzaio la semina a spaglio è più comune che nel campo, poiché è problematica la pulizia dalle infestanti.
- Semina a righe (o a file): è la più diffusa nell’orto. E’ una tecnica molto razionale e favorisce l’esecuzione delle operazioni colturali: sarchiatura, rincalzatura, irrigazione, raccolta.
- Semina a postarelle (o a buchette, o a ciuffi): consiste nella collocazione sistematica dei semi (a gruppi di due o più ) in buchette equidistanti tra loro lungo la fila. la semina a postarelle facilita anche l’emergere dei semi.
Per dar luogo alla semina è necessario prendere alcune decisioni importanti riguardo:
- Il luogo
- L’epoca,
- La profondità di interramento
- La quantità di seme da impiegare
Semina orto: il luogo
Il semenzaio è il luogo dedicato alla germinazione dei semi e alla coltivazione delle piatine nei primi stadi di crescita, sino al momento in cui potranno essere ripicchettate.
Può essere realizzato con diverse modalità e in luoghi diversi dall’orto:
- Seminiera. E’ un semplice vassoio in plastica o terracotta, oppure una cassetta di legno o polistirolo, che va sistemata in una posizione riparata e lontana dalle correnti d’aria, al coperto. Serve per far nascere le piantine di quegli ortaggi che per germinare necessitano di temperatura alta, e di tempi lunghi per svilupparsi e diventare produttivi (pomodoro, ad esempio). Acquista su Amazon
- Cassone: durante la buona stagione si semina nella zona dell’orto dedicata a semenzaio, possibilmente contro un muro o al riparo di una siepe, in una parcella sollevata da terra 20-30 cm (per impedire l’accesso alle lumache e favorire il drenaggio dell’acqua). In questo caso si chiama “cassone freddo”. Nel “cassone caldo” invece, sotto lo stato di terriccio, viene fatto fermentare del letame fresco che libera calore. Il terriccio usato è setacciato fine, misto a sabbia di fiume lavata. Nelle giornate piovose e ventose o quando si temono bruschi sbalzi di temperatura, si utilizzerà a protezione un coperchio vetrato.
Anche se molti ortaggi rustici potrebbero essere seminati direttamente a dimora, nella parcella che occuperanno per tutto il ciclo di coltura, in molti casi è utile fare ricorso al semenzaio. Per esempio, se i semi sono talmente piccoli da renderne difficile la distribuzione uniforme sul terreno.
Quando le piantine saranno abbastanza sviluppate da poter essere maneggiate, subiranno il trapianto a dimora alla giusta distanza.
Con il semenzaio è inoltre possibile prolungare l’epoca di semina, anticipandola di oltre un mese in primavera e posticipandola di altrettanto in autunno.
E’ fondamentale, sia nel semenzaio al coperto, sia in quello nell’orto, mantenere un’igiene scrupolosa per evitare attacchi di crittogame (funghi microscopici) responsabili dei marciumi delle piantine appena germinate (semenzali). Non devono stazionare residui di piante o foglie secche, le annaffiature saranno sempre moderate e accompagnate da un buon ricambio d’aria e il terriccio di semina sarà di provenienza sicura (sacchi sigillati), oppure verrà sterilizzato in una vecchia pentola a pressione e sostituito a ogni nuovo ciclo di coltura.
Semina orto: l’epoca
Per scegliere l’epoca più adatta alla semina bisogna tener conto di due fattori, l’esigenza di calore da parte della coltura e il periodo in cui si desidera che maturi.
L’esigenza di calore ha la prevalenza: molte colture orticole si seminano prima in letto caldo o in serra, per poi trapiantarle in campo sol quando il clima lo permette. Quest’ultimo caso interessa anche la programmazione della raccolta, perché l’accorgimento favorisce le produzioni precoci.
Semina orto: profondità di interramento
Se il seme è troppo superficiale rischia di rimanere scoperto, oppure immerso in un leggero strato di terreno che non riesce a garantirgli le necessarie condizioni di umidità per la germinazione; in questo caso si trova sempre più esposto al rischio di diventare mangime per gli uccelli.
Il seme interrato troppo in profondità, invece, rischia di esaurire le sostanze di riserva pria che la piantina emerga dal terreno. Quest’ultimo inconveniente appare particolarmente insidioso nei terreni compatti, zollosi, con frequente formazione di crosta e per semi piccoli che forniscono piantine stentate. Negli orti con terreni tenaci, la formazione della crosta si può contrastare ricoprendo i semenzai e le aiuole con uno straterello di sabbia. In genere i semi molto piccoli non sopportano profondità superiori a 5-10 mm. Si interra di più il seme nei terreni sabbiosi (che perdono facilmente umidità e sono molto aerati) e meno in quelli tenaci (che si asciugano lentamente e sono più asfittici).
In terreno umido si interra meno, specialmente se la stagione è piovosa; al contrario, si interra di più, a parità di altre condizioni, in terreni dotati di scarsa umidità e con andamento stagionale asciutto.
Come regola generale, si può dire che, a parità di condizioni, i semi saranno interrati tanto meno profondamente quanto minore è la loro dimensione.
Semina orto: quanti semi?
La quantità di semi da impiegarsi per metro quadrato varia sensibilmente in funzione della coltura. Essa può, a seconda dei casi, essere suggerita da due diversi principi. Il primo è l’ottenimento di un numero di piante per unità di superficie già corrispondente ala produzione che si desidera dalla coltura. Il secondo è l’ottenimento di un numero di piante maggiore del necessario, perché si prevede di intervenire in seguito con l’operazione di diradamento o perché si sa che le tecniche colturali successive potranno provocare una riduzione della produzione (per esempio, il diserbo). Il secondo caso è quello più diffuso fra le colture orticole non trapiantate (carote, ravanelli, rape, radicchi, ecc.) e fra le colture sarchiate (patate, mais, ecc.).
Qual è il quantitativo ottimale di seme da impiegare? Se tutti i semi germinabili producessero una piantina, la risposta sarebbe semplice. Purtroppo le cose vanno diversamente, perché ci sono condizioni ambientali avverse (troppa pioggia, ritorni di freddo, siccità), alcuni semi sono attaccati dai parassiti, altri sono troppo interrati, altri rimangono scoperti o troppo in superficie, un’altra parte non riesce a emergere a causa della crosta, della tenacia del terreno o dei sassi presenti. Bisogna poi ricordare che queste cause avverse si verificano in un modo tutt’altro che omogeneo nei diversi ambienti e che, nella stessa località, è difficile prevedere il grado di intensità con cui si verificheranno dopo la semina. Spetta quindi all’agricoltore stabilire la quantità di seme da utilizzare a seconda della coltura, valutando caso per caso, prima della semina, e utilizzando tutta la sua esperienza.
Semina orto: conservazione dei semi
La conservazione invernale dei semi richiede una certa cura, poiché possono essere rovinati dalle muffe o dagli insetti. Devono essere conservati in luogo asciutto e fresco (alcuni semi sopportano il gelo, altri no), coperto, ma non in contenitori ermetici, all’interno dei quali si crea un ambiente che provoca la morte dell’embrione.
Semina orto: consigli utili
- Consultate i cataloghi di sementi e leggete le specifiche degli ortaggi, soprattutto se siete alle prime armi. Vi servirà per farvi un’idea su ciò che volete produrre e per capire le problematiche orticole.
- Fate esperienza con molte varietà di ogni ortaggio per stabilire quali danno i migliori risultati nel clima e nel terreno del vostro orto.
- Non seminate mai solo una varietà dello stesso ortaggio: in caso di andamento stagionale sfavorevole o errori di coltivazione, ci sono più probabilità che almeno un tipo rimanga in produzione.
- Fatevi consigliare dai vecchi orticoltori del posto, poiché le varietà di ortaggi tradizionalmente coltivate in un territorio sono anche quelle che in genere danno i risultati migliori.
- Siate curiosi e provate a turno le sementi di ortaggi poco conosciuti e provenienti da altre parti del mondo: cavolo cinese, okra, patate nere andine, melanzane rosse tailandesi, ecc. Pur riservando solo piccole parcelle agli “esperimenti”, si possono fare scoperte orticole interessanti e arricchire la tavola di sapori e di… argomenti di conversazione.
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