Ortensia: è una delle piante più amate, tanto in giardino quanto in terrazzo, per la bellissima e lunga fioritura, con grandi sfere fiorite (larghe fino a 25 cm) rosa, azzurre o bianche, tra maggio e settembre. Si tratta di un arbusto deciduo che forma un bel cespuglio, alto fino a 2 m e largo fino a 1,5 m, ha crescita veloce e belle foglie verde intenso.
Ortensia: clima e terreno
Le ortensie preferiscono un’esposizione in mezz’ombra, anche se sopportano gli ambienti molto luminosi, purché non direttamente al sole. In ogni caso l’ambiente deve essere abbastanza fresco, perché la fioritura s’interrompe bruscamente se la temperatura è troppo elevata.
Può essere utilizzato qualsiasi terreno da giardino leggermente acido e con pH 5-6, ricco di sostanza organica, tenendo comunque presente il colore originale della varietà e quello desiderato: per i tipi che possono essere azzurrati, il terreno deve essere acido con pH 4,5-5 e, se necessario, si corregge con solfato d’alluminio alla dose di 3-4 Kg per m3 di terriccio o 30, 40 g per m2 , o si annaffia con i medesimi prodotti alla dose di 3-4 g per litro; altrimenti si può incorporare nel terreno torba bionda acida.
Per le varietà rosa o rosse in terreni molto acidi si possono ottenere colorazioni più intense, con una correzione a base di carbonato di calcio. Le ortensie hanno le radici superficiali, pertanto nei climi caldi estivi, è consigliata la pacciamatura con paglia, foglie, corteccia o quant’altro.
Ortensia: pratiche colturali
Richiede irrigazioni generose e regolari in primavera ed estate. In vaso deve essere sempre innaffiata quando il terriccio si è asciugato, teme i ristagni idrici. Se possibile, usate acqua non calcarea o piovana. Sia in vaso che in giardino necessita di concimazioni (acquista su Amazon) ricche di sostanze nutritive contenenti potassio che contribuiscano a regolarne la fioritura.
Potatura
Con la potatura si fa un’accurata rimonda, eliminando i rami secchi, danneggiati e le infiorescenze appassite. Si eliminano anche i rami più deboli, perché gli altri si rinvigoriscano e abbiano più luce; i rami vecchi si tagliano alla base per stimolare la proliferazione di nuovi germogli. La raccolta dei fiori deve essere fatta nelle ore fresche del mattino, perché i fiori possano conservarsi più a lungo.
Per procedere correttamente alla potatura occorre per prima cosa identificare la specie, infatti le specie tipo la H. aspera, H. macrophylla, H. quercifolia e H. serrata fioriscono sui rami vecchi, pertanto vanno potate in tardo autunno o meglio a fine inverno. Il taglio del fiore va fatto sopra la prima copia di gemme. Se si vogliono ringiovanire le piante si potano più basse, rimuovendo i rami più vecchi per un terzo del totale, ma l’anno seguente la fioritura sarà minore.
Le ortensie non necessariamente devono essere potate ogni anno ma quando si vogliono ridimensionare o ringiovanire. Le ortensie che fioriscono sui rami dell’anno, come H. paniculata e H. arborescens, vanno potate a fine inverno, prima che inizi la vegetazione, si tagliano tutti i rami lasciando almeno 2-3 gemme basali, le piante faranno rami di circa 1 m con fiori grandi, se si vuole una fioritura più numerosa ma con fiori più piccoli lasciare più gemme. Acquista su Amazon le cesoie per potatura
Video: Come potare le ortensie (by giardinaggio.it)
Ortensia: riproduzione
L’ortensia si propaga facilmente per mezzo di talee. Si prelevano dopo la fioritura, in agosto-settembre talee apicali di 10-15 cm da rami non fioriferi. È opportuno trattare le talee con ormoni radicanti per poi piantarle in un miscuglio di sabbia – o perlite – e torba (50% ciascuna). Dopo la radicazione, si piantano in vasetti da 8 cm per poi trapiantarle in vasi più grandi o metterle a dimora in giardino.
Si possono utilizzare anche talee legnose (di apice o di nodo), piantandole anche in piena terra, in posizione leggermente riparata. In ogni caso, il substrato deve risultare sempre ben inumidito. Se le talee sono raccolte precocemente, si ottengono piante da cimare, che l’anno successivo avranno diversi fiori. Con un prelievo tardivo si ottengono invece solo piante a fiore unico.
Video: Come fare una talea di ortensia (by 2 ladies in giardino)
Per l’invasatura vanno utilizzati terra di brughiera e terriccio di foglie con aghi di pino o anche la torba per la preparazione di miscugli tendenzialmente acidi, per le varietà da azzurrare.
Ortensia: coltivazione in vaso
Se optate per la coltivazione in vaso, assicuratevi che il vaso (acquista su Amazon) sia di almeno 30 cm di diametro.
Le ortensie non tollerano il pieno sole. L’ombra deve proteggere la chioma e il vaso, tanto che un vaso esposto all’irradiazione diretta del sole può danneggiare le radici e, nel giro di poco tempo, vi ritrovereste con un’ortensia che non fiorisce a causa dell’eccessivo riscaldamento del terriccio (acquista su Amazon).
Se il vostro balcone è esposto a est o a ovest, per coltivare l’ortensia in vaso o fioriere dovete allestire una tenda in grado di fornire riparo alle piante nelle ore di sole più intenso (dalle nove alle tredici o dalle tredici alle diciassette). Mantenere una corretta posizione è fondamentale per le piante da fiore ma lo è ancora di più per l’ortensia: dovete prestare attenzione anche al vaso. La tenda dovrà ombreggiare anche l’intera fioriera.
Per l’irrigazione usate acqua non fredda ma a temperatura ambiente. Riempite l’annaffiatoio 24 ore prima dell’irrigazione e rendete acidula l’acqua aggiungendo qualche cucchiaio di aceto di vino bianco direttamente nell’annaffiatoio. Scartate l’acqua che resta sul fondo dell’annaffiatoio così da eliminare i sali di calcio (calcare) precipitati. In primavera e in estate effettuate concimazioni una volta la settimana con un fertilizzante per piante fiorite (acquista su Amazon).
Distribuite l’acqua molto lentamente e facendo in modo che bagni tutta la zolla. Ricordate che se irrigate frettolosamente, l’acqua non farà altro che defluire via dai fori di scolo del vaso tirandosi giù una buona parte dei nutrienti contenuti nel terriccio.
Se vi è possibile, durante l’inverno, ritirate le fioriere in un luogo riparato soprattutto se si tratta delle specie di ortensie più bisognose di protezione e cure nei mesi invernali, vale a dire l’Hydrogea macrophylla e l’Hydrogea serrata.
Le ortensie che non possono essere collocate in posizione riparata, possono essere protette dal freddo dell’inverno con uno strato di tessuto non tessuto e qualche centimetro di materiale pacciamante posto ai piedi della pianta. La pacciamatura è una tecnica molto utile che vi aiuterà a proteggere la pianta dal caldo estivo e dal gelo invernale. In inverno sospendete ogni tipo di irrigazione.
Video: Coltivare ortensie in vaso (by COMPO Italia)
Ortensia: cure
I marciumi basali causati da funghi (Pythium e Rhyzoctonia) si possono prevenire con la sterilizzazione del terriccio; le piante colpite devono essere eliminate. La muffa grigia (Botrytis cinerea) e la muffa bianca (oidio) danneggiano le foglie e i germogli: si possono controllare con gli appositi prodotti (anticrittogamici). Tra i parassiti animali le ortensie sono attaccate da afidi, tripidi, acari e nematodi (sia dell’apparato radicale che della parte aerea). Si controllano con i fitofarmaci specifici.
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