Noi siamo infinitoCiao Roberto, da molto tempo do occhiate furtive alle risposte che dai alle varie persone che si avvicinano a te….. Dopo aver letto quasi tutti i libri di Osho in questi ultimi 6 anni e dopo aver chiesto il sannyas….. mi trovo senza più voglia di andare oltre….. trovo la meditazione non molto attraente….. ho provato un ciclo di 52 giorni di kundalini….. la mia sperimentazione non è stata gran cosa….. eppure mi affascina sempre questo mondo della consapevolezza….. ma non trovo più stimoli….. sembra che sia solo una fantasia….. come posso essere io il tutto, è una idea….. assurda…. come può questa persona che ti scrive….. essere infinita….. e far parte del tutto….. io la separazione la sento eccome….. e anche se questa “idea” dell’essere parte del tutto mi affascina moltissimo….. la trovo solo una idea….. che dirti di più….? puoi commentare per favore….. sento che mi sto bloccando da qualche parte…..

Gianni….. grazie…..

Ai sannyasin non ancora pronti per compiere il salto, Osho consigliava gruppi di crescita e tecniche di meditazione, passaggi importanti per scardinare i propri meccanismi di difesa, entrare in contatto più intimo con il proprio sé e prepararsi gradatamente ad affrontare una Realtà troppo abbagliante per gli occhi di chi per tanto tempo aveva dormito profondamente… Ad altri, più maturi spiritualmente, spiegava che non c’era bisogno di partecipare a gruppi di crescita e praticare la meditazione, perché noi siamo già Ciò che cerchiamo di diventare, dobbiamo solo prenderne coscienza…

Tu hai tentato attraverso il “fare” e hai fallito (come necessariamente deve accadere), ora ti trovi in una situazione ottimale per riuscire a comprendere…

Conosco bene i tuoi dubbi, anche per me, naturalmente, per la maggior parte della mia vita è stato inconcepibile anche soltanto che mi sfiorasse il pensiero di poter non essere una persona… Tanto quanto ora mi è inconcepibile credere di esserlo…

Alcune considerazioni:

– Come ci ha rivelato la fisica quantistica, lo sconfinato spazio “vuoto” che ci circonda è vuoto soltanto in apparenza, essendo in realtà composto della stessa energia di cui è costituito il nostro corpo-mente e il resto dell’universo visibile.
Anche l’astrofisica è giunta alle stesse conclusioni: la densità di energia del “vuoto” è detta “costante cosmologica”; l’universo è in espansione accelerata e non decelerata proprio in virtù del fatto che l’energia del “vuoto” ha la prevalenza sull’energia gravitazionale.

Non esiste separazione tra te e tutto ciò che ti circonda, sei un’increspatura di energia in un oceano di energia… Sei separato dall’infinito come lo è un’onda dall’oceano… Soltanto la limitatezza dei nostri sensi ci impedisce di percepire direttamente la nostra unione totale con il Tutto…
Alcune particelle per un attimo di questa eternità si sono aggregate accidentalmente a costituire una forma chiamata “gianni”, poi, senza che nulla di sostanziale o di reale cambi veramente, la forma “gianni” si disgregherà e le stesse molecole andranno a strutturare altre forme, in una vorticosa danza senza fine… Come un’onda che viene riassorbita dall’oceano da cui non è mai stata separata…

Se un’onda possedesse il dono dell’intelletto potrebbe rivendicare la propria esistenza individuale affermando “io sono un’onda”; tale narcisistica asserzione però lascerebbe perfettamente immutata la reale unità di fondo, e, di contro, impedirebbe all’oceano di godere del suo incontro in superficie con le tiepide carezze di un tramonto di fine estate o con il silenzio incontaminato di una notte intarsiata di stelle, perché, identificandosi con l’onda, disperderebbe ogni energia nel preoccuparsi della propria imminente (immaginaria) dissoluzione, mancando l’occasione di lasciarsi andare alla gioia e alla commozione dell’incanto di quei momenti… Come non può morire un’onda (perché in realtà non è mai nato nulla) così non possiamo nascere o morire noi…

La separazione è solo un concetto nella tua mente, nella realtà esiste soltanto l’oceano…
Potrei raccontarmi “io sono un frigorifero” e comportarmi come se lo fossi, ma immaginarmi zelante custode di melanzane gratinate e merluzzi surgelati non cambierebbe la realtà della mia reale forma… Neanche se 7 miliardi di persone sostenessero la mia personalissima convinzione la realtà muterebbe: quando l’umanità intera era convinta dell’immobilità della terra al centro dell’universo, il nostro pianeta continuava indifferente a compiere volteggi e acrobazie cosmiche in ogni direzione… ; tutti, a eccezione di Semmelweis, continuavano a sostenere l’inutilità del disinfettarsi le mani prima di ogni esplorazione, ma le partorienti e le puerpere continuavano a morire come mosche…

La realtà è che tutto è Uno, quella che può variare è soltanto la posizione in cui le tue convinzioni ti pongono: nella posizione della (per ora) esigua percentuale di individui che lo hanno capito o in quella più ampia di coloro che non lo hanno ancora compreso (la storia si ripete… scegli il posto che preferisci…).

Se disegniamo con un dito la figura di un uomo sulla sabbia qual è la differenza tra quel rilievo e la spiaggia? C’è differenza tra un pupazzo di neve e il manto bianco che lo circonda…?
Siamo pupazzi di energia…

–  La Terra si è formata, non a opera nostra, circa 4-5 miliardi di anni fa. Una pioggia incessante di energia solare sull’atmosfera terrestre ha dato il via a una serie di reazioni chimiche producendo quantità smisurate di molecole organiche, le stesse molecole che ora costituiscono i nostri corpi…

In questo brodo primordiale si svilupparono molecole capaci di replicarsi e di aggregarsi in infinite forme. Le strutture che meglio si adattavano all’ambiente sopravvivevano…
Si è passati dalle prime forme unicellulari agli esseri pluricellulari, ai rettili, ai mammiferi, all’uomo… Tutto è avvenuto in modo casuale, per selezione naturale… Poteva anche accadere che la forma “uomo” non vedesse mai la luce sulla Terra prima che il sole, fra qualche miliardo di anni, esaurendo la propria energia e dilatandosi fino a lambire i pianeti negli ultimi spasmi che ne preannunciano la fine, non fagociti inesorabilmente il nostro mondo o non lo riduca a una scoria priva di vita…

Come alcune forme hanno sviluppato particolari organi atti alla sopravvivenza, così la forma-uomo ha rafforzato le proprie strutture cerebrali.
Con la stessa casualità con cui è nato, in miliardi di anni di evoluzione, l’uomo continua meccanicamente a riprodursi ancora oggi: un impulso (accompagnato o meno da sentimenti d’amore) ci spinge ad accoppiarci, 2 cellule di soli 23 cromo- somi si uniscono a formarne una da 46 che si aggregherà ad altre cellule (il cibo, di cui, spinti da un impulso, ci nutriamo) e il nostro corpo automaticamente si svilupperà, crescerà, invecchierà, si disgregherà, senza alcun intervento della nostra volizione… Ossérvati un attimo attentamente: c’è un solo cm del tuo corpo, una ruga, un’unghia, un capillare che debba a te la propria esistenza? Funzioni intestinali, secrezione gastrica, battito cardiaco, sistema endocrino… tutto si forma spontaneamente, come in ogni angolo dell’universo, in un rimescolarsi continuo di molecole primordiali…

–  Anche la memoria è il risultato di modificazioni materiali, fisiche: i neuroni e le altre cellule del corpo si modellano in risposta a stimoli reiterati, alla stessa stregua, ad esempio, di fibre muscolari sottoposte a stimoli adeguati e ripetuti…
Ogni qualvolta rispondiamo a un qualsiasi stimolo – anche interiore, prodotto dai nostri pensieri e dalla nostra immaginazione – nuove informazioni vengono codificate in tracciati di memorie costituiti da innumerevoli modificazioni organiche delle cellule che formano il nostro organismo…

Sul cervello e sul corpo si imprimono fisicamente memorie da cui originano comportamenti automatici. Qualsiasi tua scelta, o pensiero o comportamento è la risposta obbligata a uno stimolo interpretato dai particolari percorsi di memoria stampati sulle tue cellule.
Qualsiasi reazione, intellettuale e non, tu stia avendo in questo istante nel leggere queste parole è l’unica tu possa mettere in atto in rapporto alla rete di memorie incise materialmente sui tuoi neuroni. A uno stimolo segue una risposta, tutto automatico (in tutto l’universo). Non vi è alcuna differenza tra una molecola che reagiva con un particolare comportamento alle radiazioni solari miliardi di anni fa e le nostre molecole. È soltanto apparentemente tutto più complesso, perché le cellule aggregate in un corpo-mente sono miliardi e le combinazioni incalcolabili, ma si tratta ancora di semplici reazioni automatiche a stimoli diversi…

Il cervello, considerando soltanto questa parte del nostro organismo, è composto da circa 10 miliardi di neuroni e da ognuno di essi dipartono ramificazioni che contattano altri neuroni in almeno 1000-1500 punti. Le combinazioni sono infinite e quelle che sembrano apparire come nostre libere scelte sono in realtà scelte vincolate al particolare stimolo e alle individuali modificazioni a livello molecolare. È tutto rigorosamente scolpito biologicamente sul nostro organismo, e ogni comportamento è obbligato… La musica che possiamo suonare è scritta fino all’ultima nota sulle nostre cellule, come quella di alcuni vecchi pianoforti su rulli di carta perforata… Con buona pace del libero arbitrio… (naturalmente, anch’io non posso che scrivere quello che sto scrivendo).

L’unica differenza consiste nel realizzare di non essere chi scrive o chi agisce… È una differenza che cambia radicalmente la prospettiva da cui si guardano le cose, e ha il potere di trasformare la nostra esistenza da probabile calvario a straordinario e gioioso spettacolo di cui godere…

Tutto accade da sé. Siamo noi a decidere quando innamorarci? O a sceglierci le nevrosi, a decidere quando irritarci o commuoverci, a scegliere il nostro talento o a stabilire di non averne alcuno, a creare le nostre paure…? Dalla nostra azione più semplice al nostro pensiero più articolato, tutto accade automaticamente…

–  Dov’è l’uomo in tutto questo? Qualcosa esiste, ma se è tutto unito e tutto accade da sé in cosa possiamo identificarci se non con il Tutto…?
Quando il corpo-mente “roberto” si disgregherà Io continuerò a manifestarmi tramite le Mie innumerevoli forme… Attraverso il corpo-mente “roberto” ho una Mia visione particolare del mondo, ma Io so che tutte le visioni sono Mie e perderne eventualmente una non è poi così importante…

–  Intorno ai 2-3 anni di età, con l’autoriconoscimento allo specchio e la conferma diretta o indiretta dei nostri familiari, inizia a prendere corpo in noi la fatidica convinzione di essere separati, il fraintendimento dalle conseguenze più nefaste nella storia dell’uomo. Questo convincimento presto trasformerà una realtà paradisiaca nel mondo cupo e spaventevole che tutti conosciamo e, ignari dell’errore fatale che stiamo commettendo, ci avviamo a barattare per pochi anni di vita affannosa e logorante una esistenza eterna e sublime…

–  In passato l’unica prova consistente e convincente della nostra reale Identità poteva essere una intensa e durevole esperienza mistica di connessione con il Tutto. E anche se non sempre si rivelava sufficiente (perché le vie dell’ego sono infinite), era generalmente necessaria… Ma oggi che la scienza sta confermando tutte le affermazioni dei mistici di ogni tempo, per risvegliarci alla Realtà può essere sufficiente comprendere e accettare le verità che il mondo scientifico e la logica evidenziano sempre più chiaramente…

Alla luce di queste considerazioni, per parafrasare te, potrei risponderti:
come posso essere Io una persona, è un’idea… assurda… come può questo infinito che ti parla… essere una persona… separata… Io la separazione non la sento affatto… e anche se questa “idea” di essere una persona Mi incuriosisce moltissimo… la trovo solo un’idea… che dirti di più?

Ciao Gianni 😀

Roberto (contatti)


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