Microchip e anagrafe felina: è importantissimo poter identificare il gatto affinché possiate essere rintracciati in caso di smarrimento. Se si eccettua il tatuaggio, una prassi che oggi non viene più utilizzata, i metodi principali di identificazione sono:
- il microchip
- il collarino (con targhetta attaccata)
Molti sono concordi nel ritenere che, anche se munito di microchip, un gatto, soprattutto se ha la possibilità di uscire all’aperto, dovrebbe comunque portare al collo una targhetta con impressi il suo nome e le coordinate del padrone. Il collarino non deve essere troppo stretto, è buona norma che vi siano due dita di spazio tra esso e il collo del micio, inoltre è meglio che sia a sgancio rapido, in grado, cioè, di staccarsi automaticamente sotto pressione, nel caso in cui il gatto resti ad esempio incastrato.
Alcuni proprietari utilizzano entrambi i sistemi ma se decidete di usarne uno solo, il microchip è sicuramente quello più indicato.
Microchip e anagrafe felina: come funzionano
Rispetto al collarino, il microchip è una forma di identificazione più sicura, più stabile e non manipolabile.
E’ un circuito integrato grande quanto un chicco di riso (all’incirca 12×2 mm) che si presenta di solito come una capsula di vetro biocompatibile ed inerte. Si tratta di un trasponder, un dispositivo che, in condizioni normali, se non riceve impulsi o “interrogazioni”, non emette onde.
Se “interrogato”, il microchip rilascia un codice unico di 15 cifre, che appartiene solo al vostro gatto e che lo accompagnerà per tutta la vita; può essere letto solo tramite scanner, di cui sono in genere dotati Polizia Municipale, Asl e veterinari. Il codice indica:
- il paese di appartenenza del gatto
- il numero del microchip
- i dati del gatto e del proprietario.
Il microchip utilizzato per il gatto è uguale a quello impiegato per il cane, varia solo la registrazione all’anagrafe.
Anagrafe Nazionale Felina
L’Anagrafe Nazionale Felina è una banca dati informatizzata promossa dall’A.N.M.V.I. (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) in cui è possibile riportare i dati identificativi esclusivamente dei gatti dotati di microchip.
L’Anagrafe Nazionale Felina non è un’istituzione pubblica, ma privata. A meno che il gatto non debba recarsi all’estero e non sia quindi tenuto al rilascio del Passaporto Europeo, l’iscrizione all’Anagrafe Nazionale Felina non è obbligatoria (come invece lo è per i cani) ed avviene solo su base volontaria (a discrezione del veterinario e/o del proprietario). L’unico obbligo di applicazione del microchip per i gatti è quello relativo al rilascio del Passaporto Europeo.
Per l’iscrizione all’Anagrafe Felina Nazionale, il proprietario (maggiorenne) deve recarsi con il gatto presso uno dei veterinari che vi aderiscono. Il veterinario provvederà a impiantare il microchip, a riportare sul database nazionale i dati relativi al micio (numero di microchip, dati identificativi del gatto, dati personali del proprietario) e infine a rilasciare un attestato di avvenuta iscrizione.
Lettura del microchip
Mediante la lettura del microchip è possibile risalire al proprietario in caso di abbandono, smarrimento o furto del gatto.
Qualora si ritrovi un gatto, dopo aver provveduto a segnalare la cosa alle autorità competenti, tramite l’ausilio:
- delle autorità stesse
- dei servizi veterinari delle ASL
- di un veterinario che aderisce all’Anagrafe
si può verificare la presenza o meno di un microchip. In caso positivo, una volta ottenuto il codice, si può controllare la registrazione dello stesso sul sito ufficiale dell’Anagrafe Felina. In caso affermativo si può contattare un veterinario che aderisce all’Anagrafe Nazionale Felina, meglio se operante nell’aria geografica di iscrizione, che provvederà poi a stabilire il contatto con il proprietario. Solo i veterinari possono utilizzare i dati del proprietario/detentore per stabilire il contatto utile a favorire il ricongiungimento.
In caso di:
- variazione dei dati del proprietario (ad es. residenza, telefono)
- cambio del proprietario
- decesso del micio
bisognerà, tramite veterinario che aderisce all’Anagrafe, preferibilmente quello che ne ha effettuato l’iscrizione, provvedere alla modifica dei dati o alla cancellazione del gatto.
Microchip e anagrafe felina: inserimento microchip
Soltanto il veterinario iscritto all’ordine professionale può impiantare il microchip al gatto. Altri soggetti come ad esempio gli allevatori, non sono autorizzati a questa pratica. La procedura è semplice, il microchip viene inoculato sotto pelle, generalmente tra le scapole del micio. Richiede pochi attimi, è molto ben tollerata, non produce di solito alcun fastidio e non c’è bisogno di sedare il piccolo felino (c’è da rilevare anzi che, a detta di molti, i gatti reagiscono a questa pratica meglio dei cani).
In occasione delle visite, chiedete al vostro veterinario di controllare se il microchip funziona.
Microchip e anagrafe felina: utilità e costi
Microchip e anagrafe felina hanno la finalità di:
- favorire il controllo della demografia;
- contrastare e scoraggiare l’abbandono;
- dirimere eventuali diatribe sulla proprietà;
- agevolare la ricongiunzione del gatto con il suo proprietario in caso di smarrimento in Italia o all’estero.
L’apposizione del microchip è a pagamento, il costo che può variare da veterinario a veterinario, oscilla orientativamente tra i 30 e i 40 euro.
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