Maltitolo e diabeteMaltitolo e diabete: il maltitolo è un disaccaride alcolico ottenuto a partire dallo sciroppo di maltosio (a sua volta ottenuto dall’amido di mais), costituito da glucosio e sorbitolo, utilizzato comunemente come dolcificante nei prodotti dolciari o farmaceutici.
Ha un buon potere dolcificante ed ha il vantaggio di svolgere le stesse funzioni dello zucchero (es. potere d’impasto, capacità di assorbire liquidi, caramellizzazione…) dolcificando molto meno.

Questa sostanza, inoltre, non possiede retrogusto e, pertanto, risulta particolarmente gradita rispetto ad altri edulcoranti e, essendo termostabile, può essere utilizzato in cottura.


Si trova in commercio in due forme: sotto forma di polvere, ma con granulometria più fine rispetto allo zucchero semolato, e in forma di sciroppo (utile soprattutto nelle preparazioni che non possono essere scaldate, poiché più solubile rispetto alla polvere).

Maltitolo e diabete

Il basso indice glicemico che caratterizza il maltitolo lo rende utile nella gestione delle patologie diabetiche. Uno studio di un gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari, gli aromatizzanti, i coadiuvanti tecnologici e i materiali a contatto con gli alimenti (AFC) dell’EFSA, ha concluso, infatti, che esiste un rapporto di causa/effetto tra il consumo di alimenti e bevande che contengono mannitolo o altri edulcoranti (polioli) al posto dello zucchero e la riduzione nelle risposte glicemiche post-prandiali (senza aumentare eccessivamente le risposte insulinemiche post-prandiali).

È chiaro che questi benefici sono da contestualizzare a piani dietetici ipoglucidici e ottimizzati in base alle esigenze del paziente.
Inoltre ha un potere calorico pari a circa il 60% rispetto agli zuccheri convenzionali: proprietà che è particolarmente apprezzata nei casi in cui è necessario controllare l’apporto energetico, come nei soggetti obesi o in sovrappeso.

Maltitolo e diabete: altri dolcificanti

Il maltitolo è, comunque, tra i dolcificanti naturali con il più elevato indice glicemico (35) e insulinico (27), nonché con il più alto contenuto di calorie, che comunque rimane inferiore a quello del saccarosio di circa il 60 per cento. Il maltitolo ha quindi meno calorie dello zucchero normale, nonché un indice glicemico e insulinico inferiori, per cui il suo impiego è più adatto del saccarosio nei soggetti obesi o diabetici, ma altri dolcificanti naturali posseggono un indice glicemico ancora più basso.

Ad esempio, l’eritritolo ha un indice glicemico pari a zero, ha un basso indice insulinico (pari a 2) e un bassissimo apporto di calorie (varia tra 0 e 0,2 kcal al grammo).

L’isomalto è uno zucchero alcolico che si trova naturalmente nelle barbabietole. Possiede un basso indice glicemico (pari a 8) e un basso livello calorico (circa 2 calorie per grammo).

Anche l’aspartame è consigliato per i diabetici (la sua reputazione è stata completamente riabilitata, dopo un periodo in cui se ne ipotizzava il pericolo).


Sconsigliato invece il fruttosio, lo zucchero che si trova nella frutta e nel miele, perché pur avendo un metabolismo indipendente dall’insulina, produce un repentino aumento del picco glicemico e aumenta i livelli di acido urico.

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