Mal biancoMal bianco (oidio): è una delle più comuni malattie fungine, facilmente riconoscibile per una muffa bianca farinosa, molto simile al borotalco, che interessa gli organi verdi della pianta e, in particolar modo, foglie, fusti e boccioli. Le plagule bianche feltrose, dapprima isolate, possono in breve tempo confluire a ricoprire totalmente gli organi attaccati.

Il mal bianco, generalmente si presenta sulla pagina superiore delle foglie ma il patogeno può attaccare tutte le parti verdi, soprattutto se sono tenere. Gli organi attaccati presentano un mancato accrescimento, deformazioni, mancato dispiegamento di foglie e fiori; successivamente si può avere la loro necrosi, disseccamento e prematura caduta. Il patogeno si sviluppa maggiormente nella tarda primavera e in estate, in quanto non necessita di elevata umidità e si avvantaggia di temperature relativamente alte (20-25 °C).

Mal bianco: piante minacciate

Tra le specie più frequentemente attaccate dal mal bianco ci sono cetrioli, cicoria, lattuga, piselli, prezzemolo, zucchine, bietola, indivia, orzo, frumento, carota, sedano, fragole, quercia, nocciolo, rose, lillà, pervinca, biancospino, ortensia, crisantemo, begonia, zinnia, dalia, vite, melo, pesco, melone, zucca, e molte altre.

Mal bianco: prevenzione e difesa

Prevenzione e difesa (wikipedia)

La difesa chimica contro l’oidio si effettua tradizionalmente con trattamenti a base di zolfo in polvere. Lo zolfo agisce sublimando allo stato di vapore e interferisce con la funzionalità delle membrane e della catena respiratoria devitalizzando le conidiospore al momento della loro germinazione bloccando perciò l’inizio dell’infezione.


Lo zolfo agisce perciò per contatto come prodotto di copertura. Il trattamento deve coprire uniformemente e completamente la superficie da proteggere ed ha scopo esclusivamente preventivo. Infatti, con infestazioni in atto, lo zolfo non ha alcun effetto curativo e tanto meno eradicante.

Per il suo meccanismo d’azione, l’efficacia dello zolfo è strettamente condizionata dalla temperatura e dal grado di finezza della polvere. Per questo motivo si tende sempre più ad abbandonare i trattamenti in polvere, basati su zolfi grossolani, a favore dei trattamenti liquidi, basati su zolfi ventilati o micronizzati. Le temperature minime, sotto le quali lo zolfo non ha efficacia, sono di 18-20 °C per i trattamenti con zolfi grossolani e 10-12 °C per quelli con zolfi fini. Oltre i 30 °C, inoltre, lo zolfo ha in genere effetti fitotossici. Acquista su Amazon

Il pregio dello zolfo consiste nella tossicità virtualmente nulla nei confronti dei mammiferi e di avere un impatto ambientale bassissimo. Non avendo capacità di penetrazione, inoltre, si rimuove facilmente dalla frutta e dagli ortaggi con il semplice lavaggio. Per contro, ha il difetto di essere fitotossico nei confronti di diverse piante agrarie, di non avere efficacia in determinate condizioni e di non avere capacità eradicante.

In questi casi si ricorre all’impiego di antioidici di sintesi ad azione sistemica o citotropica, in grado quindi di bloccare le infestazioni in atto e devitalizzare i miceli insediati. Nell’ottica di una difesa sostenibile, a basso impatto ambientale e sanitario, l’uso di questi antioidici deve essere moderato e limitato ai casi di effettiva necessità, al fine di prevenire l’insorgenza di fenomeni di resistenza, l’accumulo di residui nei prodotti, l’impatto nei confronti degli organismi utili, in particolare i fitoseidi predatori.

Altre sostanze utilizzabili contro il mal bianco: decotto di equiseto con silicato di sodio e soluzione idrolcolica di propoli e sulfar.

Le parti colpite vanno eliminate.

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Mal bianco: prevenzione

E’ consigliabile scegliere varietà resistenti, seminare non troppo fitto, arieggiare le serre, evitare concimazioni troppo azotate e l’utilizzo di letame o compost maturo.

Un altro rimedio preventivo può consistere nel posizionare la pianta colpita in una zona ben ventilata o nel praticare potature finalizzate a illuminare ed aerare ogni zona della chioma. Se ciò non fosse possibile, sarebbe opportuno evitare irrigazioni nelle ore serali nei periodi con temperature medie.


Si può ricorrere, poi all’utilizzo ripetuto di prodotti antioidici come zolfo, dinocap, derivati benzimidazolici, pirimidinici, triazolici; nel caso di utilizzo di fungicidi si consiglia di praticare 2-3 interventi all’anno, ulteriori interventi con lo stesso principio attivo potrebbero causare fenomeni di resistenza al prodotto.

In agricoltura biologica si può utilizzare lo zolfo come prevenzione, oppure si utilizza un antagonista dell’oidio, l’ampelomyces quisqualis, che sembra dare ottimi risultati (soprattutto se combinato all’olio minerale e se somministrato in autunno).

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