Il coraggio di oltrepassare la sogliaCaro roberto intanto grazie per il tuo sito. È per me confortante sapere che ci sei ed avere così qualcuno con cui confrontarmi, qualcuno a cui chiedere e soprattutto che mi incoraggia indirettamente a proseguire il mio percorso di crescita. Sono approdata anche io dopo numerose letture ed interrogativi a nisargadatta e al suo concetto di disidentificazione del sé e lo leggo spesso per far miei i concetti che lui esprime sui suoi meravigliosi libri. A proposito dell'”io sono” volevo sapere se ti è capitato di leggere gli scritti del conte di saint germain che mi sembra vicinissimo ai concetti espressi da nisargadatta. Mi piacerebbe sapere la tua opinione nel caso lo avessi letto anche tu. Aggiungo solo che una meditazione che mi ha portato a nisargadatta è di assagioli. È molto semplice ma illuminante: IO ho un corpo ma non sono il mio corpo. IO ho pensieri ma non sono i miei pensieri. IO ho delle emozioni ma non sono le mie emozioni. IO sono un centro di pura autocoscienza. Mi sembra che esprima lo stesso concetto nella sua psicologia transpersonale. Scusa se ti ho annoiato… tu cosa ne pensi???

Rossella

Penso che non sento intensità in questa tua domanda, che non è una domandareale”, e che ti stai distraendo troppo su quelli che a te sembrano solo concetti ma che in realtà sono molto di più…

Se Nisargadatta ti parla e ti dice: “Rossella, la porta per uscire dalla stanza è dietro di te, leggermente sulla destra”, quello che afferma non è un concetto, è un fatto! Se quello che stai cercando è veramente quella porta, ti volti, fai un passo verso di essa, la apri e te ne vai… Puoi continuare a chiedere a tutti i Saggi della terra e tutti ti confermeranno che la porta è proprio lì, a pochi passi da te… Ma a cosa ti serve sentirti ripetere la stessa identica verità in mille salse diverse se quello che vuoi è solamente uscire da quella stanza?

Il fatto è che tu da quella porta non vuoi uscire… tutto qui… Il tuo ego ti tiene intrappolata nei concetti per distrarti, per impedirti di raggiungere e oltrepassare quel confine che per lui vorrebbe dire dissoluzione…
E non credere che la questione sia di non “sapere” come uscirne, tu sai bene cosa dovresti fare nella tua vita, solo che non “vuoi” uscire da quella porta…

Rossella, se ti dico questo è perché sento che hai le potenzialità per svegliarti veramente… Quindi smettila di filosofeggiare e, anche se ti spaventa, girati di spalle, fai un passo alla tua destra e incamminati verso quella porta “scura e minacciosa” dietro di te… anche lentamente, un centimetro alla volta, ma muoviti, non giocare a fare la ricercatrice, non trastullarti con i concetti… avvicinati alla porta, raccogli tutto il tuo coraggio, spalancala e… al diavolo Nisargadatta, Assagioli e il Conte di Saint Germain!