Tumori nel cane: il cancro nel cane è abbastanza diffuso, soprattutto tra i nostri amici che hanno superato i 10 anni di vita. I più comuni sono:
– linfoma maligno: cancro dei linfonodi;
– mastocitomi: tumore della pelle;
– tumori della ghiandola mammaria;
– sarcomi dei tessuti molli;
– tumore osseo.
Tumori nel cane: diagnosi
Dott. Giulio Klinger (Clinica Veterinaria Gaia, Ancona):
“Un fattore che può aiutarci nella diagnosi è il “segnalamento”, cioè conoscere il sesso, la razza e le condizioni fisiologiche dell’animale, poiché si sa che determinate razze canine sono maggiormente predisposte allo sviluppo di particolari tipi di tumore. Ne sono un esempio l’osteosarcoma degli arti, che colpisce soprattutto cani di razze grandi e giganti (Rottweiler, San Bernardo, Alano) ed è estremamente maligno, l’emagiosarcoma della milza, piuttosto frequente nel pastore tedesco, il mastocitoma nel boxer e nel Labrador o l’istiocitosi maligna del cane bovaro del bernese”.
Diagnosi precoce
“Poiché, però, nella maggior parte dei casi, come per l’uomo, la prevenzione non è attuabile, diventa importante la diagnosi precoce. Per questo è buona norma controllare i nostri animali, ad esempio semplicemente accarezzandoli con attenzione per notare nodulini, pomfi o masse che persistono e/o crescono in tempi brevi sulla cute, controllare che la ciotola dell’acqua non contenga striature brunastre, indice di saliva sporca di sangue proveniente da masse nella cavità orale (difficile da esaminare altrimenti), che un “presunto” trauma a una zampa, dove la zoppia non solo non passa ma origina una tumefazione che aumenta di dimensioni con il tempo, non nasconda in realtà un tumore osseo”.
“In altri casi, purtroppo, i sintomi iniziali della neoplasia sono così vaghi e aspecifici (pensiamo al linfoma o alle masse in addome) da passare inosservati anche a un occhio esperto; in questi casi non serve a nulla farsi sensi di colpa (“se me ne fossi accorto prima!”), meglio invece tentare la strada della terapia, che spesso può dare risultati buoni ai fini del miglioramento della qualità di vita dell’animale malato, con effetti collaterali della chemioterapia assolutamente non paragonabili a quanto siamo purtroppo abituati a vedere nell’uomo”.
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Tumori nel cane: sintomi
Esistono alcuni segnali, più o meno evidenti secondo il tipo, la localizzazione e l’aggressività del cancro, che possono far suonare un campanello d’allarme per un immediato controllo veterinario.
- gonfiore o massa localizzata che cresce rapidamente (cancro alla pelle);
- presenza anomala di una massa pigmentata;
- una ferita che tarda a rimarginarsi;
- sanguinamento anomalo;
- difficoltà nel mangiare o deglutire (cancro della bocca);
- odori forti: frequenti nei tumori del naso, della bocca, dell’ano;
- improvvisa diminuzione di appetito e peso;
- vomito frequente (cancro allo stomaco; soprattutto in cani anziani);
- insorgere improvviso di difficoltà respiratorie o tosse;
- presenza di sangue nelle urine e difficoltà a urinare;
- zoppia progressiva (cancro alle ossa)
- dolore persistente: tumore osseo, muscolare, del tessuto nervoso;
- fiacchezza e stati anomali di torpore;
- difficoltà a defecare.
Tumori nel cane: trattamento
In generale, per tutti i tumori maligni, se presi in tempo, la probabilità di guarigione si attesta intorno al 60%. Anche quando vengono diagnosticati in ritardo, esistono trattamenti che possono prolungare e migliorare la vita del cane.
Le terapie sono praticamente le stesse utilizzate per gli esseri umani: interventi chirurgici, radioterapia, chemioterapia. Alcuni studi si muovono verso l’utilizzazione del sistema immunitario per stimolare la distruzione del tumore.
Esiste un vaccino contro i melanomi orali. Radioterapia e tecnologia stanno progredendo verso la cura dei tumori cerebrali, nasali e quelli profondi. In generale, tutta l’oncologia veterinaria sta progredendo moltissimo in questi ultimi anni.
Clinica Veterinaria Sant’Antonio (Brescia):
“Negli ultimi 20 anni l’oncologia veterinaria ha trovato una sua vera e propria collocazione tra le scienze mediche veterinarie, non solo in senso epidemiologico e diagnostico, ma anche per le pianificazioni terapeutiche multidisciplinari (chirurgia, radioterapia, chemioterapia e terapia fotodinamica) da parte di specialisti oncologi”.
“La chirurgia oncologica è ancora oggi la base terapeutica di molti tumori solidi, sia in medicina che in medicina veterinaria, ma spesso deve essere coadiuvata dall’oncologia medica o completamente sostituita dall’utilizzo di farmaci chemioterapici (in corso di linfomi, leucemie e mielomi o ancora con patologie neoplastiche in stadio avanzato di malattia). È quindi necessario rivolgersi a oncologi medici specializzati che sappiano inquadrare adeguatamente la malattia e scegliere un protocollo terapeutico adeguato alla malattia ed al paziente”.
“Il ruolo del medico veterinario oncologo è fondamentalmente quello di saper indirizzare correttamente i proprietari ad affrontare la malattia del proprio animale nel migliore dei modi, sia da un punto di vista terapeutico che da un punto di vista prognostico.
Molto spesso la chemioterapia adiuvante o palliativa modifica il decorso clinico della malattia neoplastica, andando a migliorare la qualità di vita del paziente e in alcuni casi anche la sopravvivenza”.
“Errando, molti proprietari, vedono di “cattivo occhio” la chemioterapia per diversi motivi: esperienze personali, disinformazione medica veterinaria, scetticismo etc.. Tuttavia è da ricordare che il principio fondamentale dell’oncologia medica veterinaria è il migliorare e mantenere la qualità di vita del cane e del gatto malati di patologia neoplastica. Per fare ciò risulta necessario diminuire i dosaggi dei farmaci chemioterapici, per evitare o rendere minimi gli effetti collaterali. Cosi facendo il paziente potrà avere una qualità di vita in corso di chemioterapia sostanzialmente buona”.
“La chemioterapia non colpisce solo le cellule del tumore ma anche tutte le popolazioni cellulari che si riproducono rapidamente (cellule dell’apparato gastro-enterico, cellule del midollo osseo ecc.) con effetti clinici antineoplastici ed effetti tossici sulle cellule sane. È necessario quindi non solo somministrare la chemioterapia ma impostare anche dei controlli programmati per identificare e controllare gli eventuali effetti tossici per ridurli o annullarli. È anche da ricordare che comunque, avendo diminuito il dosaggio, gli effetti tossici quando si presentano sono nella maggior parte dei casi lievi/moderati e sostanzialmente autolimitanti”.
“Il futuro dell’oncologia medica veterinaria è proiettato verso le già consolidate terapie in medicina oncologica umana e cioè con l’utilizzo di terapie molecolari che vanno a bloccare specifici “target” biologici caratterizzati nei diversi tipi di tumori. Questi bersagli molecolari prendono in considerazione diversi studi sulla biologia del tumore: nel loro metabolismo, nei processi enzimatici, nella produzione di nuovi vasi all’interno del tumore (neoangiogenesi) e alle caratteristiche dei recettori delle membrane delle cellule. Questo tipo di terapia in medicina umana è risultata spesso un utile approccio sinergico alla chemioterapia”.
“Nella nostra struttura i trattamenti terapeutici che vengono effettuati spaziano dalla chirurgia oncologica a tutte le procedure di chemioterapia citate in precedenza, con particolare attenzione alle tecniche più moderne e attuali sia nella scelta dei farmaci che nell’applicazione dei protocolli, grazie al continuo aggiornamento a congressi nazionali ed internazionali dello staff del Servizio di Oncologia Medica Veterinaria”.
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