Tumore al duodeno aspettativa di vita: in base alla sede in cui sono situati, i tumori al duodeno si dividono in adenocarcinomi periampollari ed extra-ampollari. La neoplasia può avere origine direttamente dal tessuto epiteliare della mucosa o può installarsi su lesioni di tipo benigno già esistenti (iperplasia linfoide, polipi, ecc.).
Fattori di rischio per l’insorgenza di questa patologia sono il morbo celiaco dell’adulto e il morbo di Crohn.
Tumore al duodeno aspettativa di vita
La sopravvivenza a cinque anni per chi è stato sottoposto a intervento chirurgico per carcinoma al duodeno è pari a circa il 50%. Una diagnosi precoce può migliorare questa percentuale (ad esempio, prevedendo uno screening per i soggetti a rischio). I nuovi protocolli terapeutici in fase di sperimentazione mostrano margini di sviluppo favorevole dei trattamenti.
Tumore al duodeno aspettativa di vita: sintomi e diagnosi
I sintomi più frequenti del tumore al duodeno sono: debolezza persistente, calo ponderale, dolore addominale, digestione difficile, occlusione intestinale e vomito, feci nerastre, ittero.
Per osservare la lesione ed effettuare una biopsia si esegue una esofagogastroduodenoscopia, una procedura che, attraverso l’introduzione di una sonda, permette di visionare l’interno dell’organo e, se necessario, prelevare un frammento di tessuto da analizzare al microscopio.
Per verificare l’estensione del carcinoma, si può utilizzare una TAC.
Dopo aver effettuato tutte le indagini, lo specialista attribuirà uno “stadio” alla patologia tumorale, in base al quale saranno stabilite le opzioni terapeutiche più idonee.
Tumore al duodeno aspettativa di vita: trattamento
Quando le indagini confermano che il tumore può essere rimosso radicalmente, si procede con una chirurgia anche aggressiva. L’intervento standard è la duodenocefalopancreasectomia con linfoadenectomia regionale, generalmente eseguito per via laparotomica (cioè attraverso una incisione addominale). Dopo l’operazione è indicata anche una terapia adiuvante (radioterapia o chemioterapia).
Quando il tumore è troppo esteso e non è tecnicamente rimuovibile, si procede con trattamenti palliativi:
- se è presente ittero da compressione della via biliare, si potrà optare per un drenaggio biliare percutaneo o per il posizionamento di uno stent (protesi tubolare);
- qualora fosse necessario, si può effettuare un intervento di bypass biliare o gastrico.
In base alle condizioni cliniche, sarà proposto il trattamento radioterapico e/o chemioterapico più appropriato al caso. Sono previste cure supportive se il paziente ne mostrasse necessità. Attraverso costanti follow-up si monitoreranno gli sviluppi successivi delle condizioni della malattia.
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