Tampone faringeo stafilococco aureoTampone faringeo stafilococco aureo: lo stafilococco aureo (Staphylococcus aureus) è un batterio color oro (da qui il suo nome) che può scatenare nell’essere umano (sia da adulto che in età pediatrica) tipiche infezioni anche piuttosto serie.

Come spesso accade per i batteri, anche lo stafilococco può risiedere in diverse parti del nostro corpo – soprattutto le mucose della bocca, del naso e della gola -senza creare particolari fastidi. Quando siamo in buona salute e il nostro sistema immunitario è forte, questa convivenza procede “liscia”, altrimenti iniziano i “guai”.

Tampone faringeo stafilococco aureo

La cura contro lo stafilococco aureo si può mettere in atto soltanto dopo una specifica diagnosi, che oltre a basarsi sui sintomi, comporta il sottoporsi ad alcuni esami. Per esempio, a questo scopo si usa il tampone faringeo.


Si tratta del prelievo di secrezioni della faringe, sulle quali viene poi effettuata una coltura batterica. Il prelievo avviene velocemente e non è doloroso, ecco perché è indicato anche nel caso dei bambini. Il tutto consiste nel passare un tampone monouso, simile a un bastoncino, sulla mucosa della faringe e sulle tonsille, non toccando però ha mucosa orale e la lingua. Il tampone viene inserito in un astuccio e viene portato in un laboratorio di analisi.

Soltanto dopo aver visto i risultati, il medico può decidere se prescrivere degli antibiotici, in particolare quelli che rientrano nei gruppi del cloramfenicolo, della neomicina, della novobiocina e dell’eritromicina. Solo in casi rari utilizzano i sulfamidici, che hanno un’azione inibitrice nei confronti di alcuni microbi.

Tampone faringeo stafilococco aureo: complicazioni cura

Le cose possono complicarsi quando si ha a che fare con un ceppo di stafilococco MRSA (Staphylococcus aureus resistente alla meticillina), perché è resistente alla penicillina, alla meticillina e agli antibiotici di questo tipo. I ceppi di MRSA possono essere mortali: solo negli Stati Uniti sono la causa di migliaia di morti ogni anno.

Secondo Robert Daum, capo dell’MRSA Research Center della University of Chicago Medicine, per essere un passo avanti rispetto all’evoluzione è necessario un approccio tripartito: sviluppare nuovi vaccini contro batteri come S. aureus, sviluppare nuovi antibiotici, fare un uso migliore degli antibiotici già disponibili.


Il vaccino contro MRSA è in fase di sviluppo. I National Institutes of Health hanno sponsorizzato un’iniziativa per progettare e realizzare studi clinici, con l’obiettivo di ridurre la minaccia della resistenza agli antibiotici, e uno degli obiettivi è anche creare nuovi antibiotici. I CDC (Centers for Disease Control) stanno lavorando con pediatri e altri medici per ridurre l’utilizzo di antibiotici, in modo da rallentare lo sviluppo di nuovi ceppi resistenti ai batteri.

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