Sterilizzazione del cane femminaLa sterilizzazione del cane femmina è un intervento che evita gravidanze indesiderate e che previene, allo stesso tempo, molte patologie dell’apparato riproduttivo: tumori mammari, cisti ovariche, metriti, ecc. Sono tutte patologie difficili da individuare tempestivamente. Attraverso la sterilizzazione del cane femmina in età precoce, si ha, ad esempio, una diminuzione del rischio di tumore mammario del 98.7%.

Il momento migliore per procedere con l’intervento di sterilizzazione è compreso tra il primo e il secondo calore.

Nelle femmine, la sterilizzazione è un intervento leggermente più complicato che nel maschio, poiché è necessario aprire la cavità addominale per raggiungere gli organi riproduttivi, ma comunque di rapida esecuzione e con cure post operatorie minime. Sarà sufficiente, infatti, somministrare un antibiotico per qualche giorno e assicurarsi che la cagna non si tocchi i punti di sutura.


Secondo i casi, il veterinario potrà eseguire un’ovariectomia (asportazione delle sole ovaie) o un’ovarioisterectomia (in cui viene rimosso anche l’utero). Questi interventi sostituiscono la legatura o l’asportazione delle tube ovariche, che non sono più eseguite perché, pur evitando gravidanze indesiderate, lasciano la cagnolina esposta a una serie di gravi patologie a carico dell’apparato riproduttivo, come mastiti, tumori mammari e infezioni all’utero, che vengono prevenute con gli altri due tipi di operazione.

L’ovarioisterectomia è un’operazione chirurgica caratterizzata da maggiore invasività e durata e comporta di conseguenza un maggior rischio di complicazioni post-operatorie. Sarà compito del veterinario, comunque, individuare il più opportuno intervento di sterilizzazione pesando vantaggi e svantaggi rispetto al caso particolare della vostra cagnolina.

Sterilizzazione del cane femmina: dopo l’intervento

Esiste il rischio dell’aumento ponderale della vostra cagnetta. Molte ricerche hanno mostrato che in diverse cagne sterilizzate si registra un aumento di peso che va dal 20 al 60% circa. Del resto, un’alimentazione adeguata e un esercizio fisico adeguato faranno rientrare gran parte del problema.

Un’altra preoccupazione è relativa ai cambiamenti caratteriali cui andrebbe incontro la cagna in seguito alla sterilizzazione. Anche in questo caso il rischio è reale, ma le ricerche mostrano una notevole variabilità nei risultati, evidenziando mutamenti del carattere in un numero di casi che varia dal 5 al 30%.

Alcuni segnalano un incremento dell’aggressività nei confronti di persone non appartenenti alla cerchia dei familiari, mentre altri indicano variazioni della qualità del pelo in alcune razze.

Vi è poi il rischio di incontinenza urinaria che si verifica in seguito all’intervento di sterilizzazione. Il rischio si attesta intorno al 10-20% e va però precisato che l’incontinenza può essere influenzata anche da altri numerosi fattori quali la razza, il peso, la posizione della vescica dentro l’addome, ecc. Alcuni studiosi sono più propensi a ritenere la rimozione delle ovaie (invece dell’ovarioisterectomia) meno rischiosa relativamente a questo tipo di problema.

Sterilizzazione del cane femmina: modalità di intervento

L’operazione di sterilizzazione del cane femmina può essere eseguita in laparatomia oppure in laparoscopia. Nel primo caso, l’intervento viene eseguito in anestesia generale praticando un incisione abbastanza ampia da permettere al veterinario di visualizzare chiaramente le ovaie, che saranno rimosse. Di solito, dopo l’operazione, viene applicato al cane, per 5-7 giorni, un collare elisabettiano (per impedirgli di leccare o danneggiare le fasciature). Saranno somministrati anche farmaci antibiotici per prevenire infezioni post-intervento.


Nel caso di laparoscopia, il chirurgo si avvarrà dell’ausilio di una microcamera inserita a livello dell’ombelico, visionando il tutto attraverso un grande monitor esterno. Questo intervento di chirurgia “mini invasiva” presenta il vantaggio di una riduzione dei dolori post operatori e della non necessarietà di applicare il fastidioso collare elisabettiano dopo l’operazione.

Attualmente, la laparoscopia sembra rappresentare una scelta migliore rispetto alla laparotomia.

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