La sindrome di Menière è una patologia abbastanza frequente (1 caso su mille) determinata da un aumento della pressione dei liquidi contenuti nel labirinto auricolare dell’orecchio interno. E’ stata descritta per la prima volta (1861)dal medico francese Prosper Menière. La malattia genera sintomi quali attacchi ricorrenti di sordità, ipoacusia, acufeni (rumore e suoni nelle orecchie), vertigini, vomito, nausea, senso di pressione all’interno dell’orecchio.
In circa l’85% dei casi, la sindrome colpisce un solo orecchio. ha un andamento alterno, oscillando inizialmente tra fasi acute e remissioni, ma con il trascorrere del tempo si aggrava e stabilizza.
Sindrome di Meniere: cause
Non si sa molto sull’origine di questa malattia. L’elemento sempre presente è l’accumulo di endolinfa all’interno dell’apparato vestibolare. L’idrope endolinfatico genera una dilatazione delle strutture, danneggiando l’epitelo e provoca un incremnto della pressione interna. Sembrerebbe, quindi, essere il fattore che scatena la sindrome.
Cause che possono generare la sindrome di Menière sembrano essere: infezione dell’orecchio interno; trauma alla testa; infezione delle vie respiratorie superiori; uso prolungato di aspirina. Elementi scatenanti sembrano essere l’alcool, il fumo, la caffeina.
Sindrome di Meniere: diagnosi
La presenza di acufeni, ipoacusia e vertigine non è sufficiente a confermare la diagnosi di questa malattia, essendo sintomi comuni anche ad altre patologie. Una diagnosi si stabilisce di solito attraverso un’anamnesi, un esame neurologico, esami del sangue, risonanza magnetica alla testa, esame audiometrico.
Sindrome di Meniere: sintomi
Tra i numerosi sintomi, il più importante è una più o meno marcata riduzione dell’udito, con la tendenza al peggioramento, fino alla sordità totale con il passare degli anni. Altri sintomi sono: vertigini, acufeni (ronzii, fischi, pulsazioni, fruscii… fastidiosi fisicamente e psicologicamente), sensazione di ovattamento, nausea, vomito, sudorazione algida, ipotensione.
Più raramente si può riscontrare nistagmo (movimento involontario oscillante degli occhi) e sensazione di svenimento.
Nelle prime fasi della malattia, i sintomi si alternano a fasi di remissione. successivamente, la sintomatologia assume carattere permanente, in particolare per ciò che riguarda le capacità uditive.
Il peggioramento dei sintomi può favorire lo sviluppo di ansia e depressione.
Sindrome di Meniere: trattamento
L’impossibilità a stabilire cause precise della malattia rende difficile individuare un trattamento standard efficace. Con dei farmaci specifici si interviene sulla sintomatologia: benzodiazepine per le vertigini, antistaminici per la riduzione della pressione del fluido nell’orecchio interno, gli antiemetici per alleviare la nausea, ecc.
I farmaci non sono, evidentemente, in grado di arrestare la progressione della malattia. nei periodi fra le fasi critiche si usano vasoattivi periferici, cortisonici e antiaggreganti piastrinici. Ni casi più gravi si ricorre a un intervento chirurgico, con lo scopo di decomprimere il sacco endolinfatico o di permettere il drenaggio dell’endolinfa in eccesso.
I medici consigliano una dieta iposodica: evitare, dunque, alimenti ricchi di sale e preferire frutta e verdura.
Sindrome di Meniere: prognosi
La maggior parte dei soggetti affetti da questa malattia (60-80%) non incorrerà nell’invalidità permanente, e si rimetterà, spontaneamente o con l’aiuto delle terapie.
Per la perdita dell’udito, gli impianti acustici possono aiutare. Agli acufeni, spesso ci si può abituare. La prognosi, dunque, è variabile, essendo la sindrome di Menière imprevedibile.
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