SifilideLa sifilide, conosciuta anche come lue, è una malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale. E’ causata da un batterio, il Treponema Pallidum.
Oltre che per via sessuale, il contagio può estendersi al feto, nella donna gravida con infezione recente, attraverso la placenta (trasmissione transplacentare). In tal caso, il feto presenta un quadro di sifilide congenita con malformazioni che possono interessare la cute e le mucose, l’apparato scheletrico, l’occhio, il fegato, il rene e il sistema nervoso centrale.

Si ritiene che circa 12 milioni di persone siano state infette da sifilide nel 1999, con più del 90% dei casi registrati nei paesi in via di sviluppo.

Sifilide: cause

La sifilide si trasmette principalmente per contatto sessuale o durante la gravidanza dalla madre al feto. La spirocheta è in grado di passare attraverso le mucose intatte o la cute danneggiata. È quindi trasmissibile attraverso contatti orali e attraverso rapporti sessuali vaginali e anali. Circa il 30% e il 60% delle persone esposte rispettivamente alla sifilide primaria o secondaria contrarranno la malattia.


Oltre che per via sessuale, l’infezione può essere trasmessa attraverso la trasfusione di sangue o emoderivati. Tuttavia, grazie ai controlli, tale rischio risulta molto basso. Il rischio di trasmissione da aghi condivisi appare limitato. La sifilide non può essere trasmessa attraverso sedili WC, tramite le attività quotidiane, con l’uso di vasche idromassaggio, né con la condivisione di posate o indumenti.

Sifilide: sintomi

La sifilide esordisce generalmente (sifilide primaria) con una piccola ferita indolore (sifiloma) localizzata al distretto anogenitale o al cavo orale, che appare 1-10 settimane (di solito, 3) dopo il rapporto a rischio per poi sparire spontaneamente entro qualche settimana. Il sifiloma, nel 40% dei casi, si presenta come una singola, compatta, indolore, non pruriginosa ulcerazione della pelle con una base pulita e bordi taglienti.
Spesso questa fase iniziale passa inosservata, soprattutto se si stanno assumendo antibiotici per altri motivi, ma l’infezione può persistere per anni, pur in assenza di sintomi.

Se non viene curata, magari perché non si sa di averla contratta, può seguire una fase della malattia (sifilide secondaria: circa 4-10 settimane dopo l’infezione primaria), caratterizzata dalla comparsa di manifestazioni cliniche come la cosiddetta roseola sifilitica (macchie rosa sul corpo), il sifiloderma palmoplantare papuloso infiltrativo e i condilomi piani (placche mucose) dell’area anogenitale.

La sifilide terziaria è un fenomeno in netta diminuzione rispetto al passato, in quanto la malattia viene attualmente di solito riconosciuta e tratta in fase primaria o secondaria. Essa può portare, nei casi più impegnativi e non trattati, a diversi fenomeni sistemici, come cardiopatia, demenza, cecità, paralisi e morte.

La sifilide latente è definita quando si ha la prova sierologica dell’infezione, ma non sono presenti i sintomi della malattia. Si distingue in precoce tardiva, secondo che si verifichi rispettivamente meno di 1 anno o più di 1 anno dopo la sifilide secondaria. La sifilide latente precoce può avere una ricaduta dei sintomi. La sifilide latente tardiva è asintomatica e meno contagiosa.

La sifilide congenita può essere contratta durante la gravidanza o durante il parto. Due terzi dei bambini nascono senza sintomi. I sintomi più comuni che poi si svilupperanno nel corso degli anni di vita comprendono epatosplenomegalia (70%), rash (70%), febbre (40%), neurosifilide (20%) e polmonite (20%). Se non trattata, la sifilide congenita può portare a deformazioni del naso, alla presenza del segno di Higoumenakis, alla tibia a sciabola, all’articolazione di Clutton e ad altre patologie.

Sifilide: diagnosi

La diagnosi di sifilide può essere effettuata utilizzando l’analisi al microscopio di materiali prelevati da una escoriazione o da una ferita del paziente. Il Treponema ha una morfologia ben distinta e riconoscibile, specie utilizzando il microscopio ottico in campo oscuro.


La presenza del batterio nel sangue può essere evidenziata anche con un semplice test sierologico. La diagnosi si basa sul fatto che gli anticorpi possono essere presenti già nelle fasi precoci dell’infezione e un basso livello anticorpale permane nel sangue per mesi e anni anche dopo il trattamento completo della malattia. Il livello di anticorpi, infatti, tende poi a diminuire fino a scomparire, rendendo il soggetto nuovamente sensibile e suscettibile all’infezione.

Normalmente, vengono effettuati due tipi di test: quelli non specifici per il Treponema, come il Venereal Disease Research Laboratory (VDRL) e il Rapid Plasma Reagin (RPR) e quelli Treponemaspecifici, come il Fluorescent Treponemal Antibody Absorbed (FTA-ABS) e T. pallidum Particle Agglutination (TP-PA).

I test non specifici per il Treponema sono diretti contro un antigene lipoideo che deriva dal batterio o dalla sua interazione con l’ospite; sono di ampio impiego in quanto poco costosi e di facile esecuzione, ma possono dare esito falsamente positivo che richiede l’effettuazione di un test Treponema-specifico per la conferma. Una falsa positività ai test non specifici si osserva talvolta in caso di malattie infettive (malaria, tubercolosi, febbri virali, tripanosomiasi, lebbra) e in altre condizioni (collagenopatie, gravidanza, età avanzata, tossicodipendenza).

I test specifici sono più impegnativi in termini di attrezzature e di competenza degli operatori. La loro positività persiste per tutta la vita. Recentemente sono diventati disponibili test specifici di nuova generazione di tipo ELISA destinati all’impiego su vasta scala.

Dati gli effetti della sifilide contratta prima o durante la gravidanza, lo screening per la presenza di anticorpi anti-Treponema dovrebbe essere effettuato assieme agli altri test sierologici nelle prime settimane di gestazione. Secondo i Cdc, un neonato va dimesso solo allorché sia stata determinata la sierologia materna almeno una volta durante la gravidanza e, preferibilmente, al momento del parto.

Sifilide: trattamento

La prima scelta di trattamento per la sifilide semplice rimane una singola dose di penicillina G per via intramuscolare o una singola dose di azitromicina per via orale. Scelte alternative sono la doxiciclina e la tetraciclina, che però non possono essere usate nelle donne in gravidanza.

Oltre al trattamento antibiotico, la persona infetta deve astenersi da qualunque attività sessuale con nuovi partner fino alla completa guarigione delle ferite. Inoltre, è necessario effettuare test diagnostici e trattamento anche sui partner sessuali del paziente.

La terapia della sifilide è comunque altamente specialistica (dermatologia, infettivologia, neurologia, medicina interna), visto il rischio di gravi reazioni infiammatorie come la reazione di Jarisch-Herxheimer (si presenta spesso entro un’ora dall’inizio della terapia e dura per 24 ore, con sintomi di febbre, dolori muscolari, cefalea e tachicardia).

Una pregressa infezione non conferisce l’immunità permanente a un soggetto guarito che è esposto a un possibile nuovo contagio.

Sifilide: prevenzione

L’uso del profilattico rimane il miglior sistema di prevenzione, anche se non elimina completamente il rischio.

Durante la gravidanza è possibile prevenire la sifilide congenita nei neonati, grazie allo screening precoce e al trattamento di coloro che sono infetti. La United States Preventive Services Task Force (USPSTF) consiglia lo screening universale di tutte le donne incinte, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità lo raccomanda a tutte le donne che si sottopongono alla loro prima visita prenatale e di nuovo nel terzo trimestre. Se risultano positive, si raccomanda il trattamento anche dei loro partner

Il Centro di Controllo delle Malattie e della Prevenzione raccomanda a tutti gli uomini sessualmente attivi che hanno rapporti sessuali con altri uomini di effettuare il test almeno una volta all’anno.

Guide mediche: letture consigliate

  1. Acquista su Amazon una guida medica per la famiglia
  2. Acquista su Amazon un testo utile per la tua gravidanza
  3. Acquista su Amazon un testo utile per la crescita dei tuoi figli

ARTICOLI CORRELATI

> Sifilide: contagio indiretto
> Sifilide: periodo di incubazione
> Sifilide: diagnosi sierologica
> Sifilide: guarigione completa
> Sifilide: macchie sulla pelle
> Gomme sifilitiche
> Sifilide: macchia rossa sul glande
> Patologie: indice generale