La mononucleosi è una malattia infettiva causata dal virus di Epstein-Barr (EBV). E’ una patologia ad andamento benigno, e la maggior parte dei bambini che hanno contratto l’infezione guarisce completamente nel giro di 15 giorni/un mese.
L’infiammazione alla gola e la febbre generalmente si risolvono nell’arco di 10 giorni; le ghiandole linfatiche, invece, possono avere bisogno di un periodo di circa 20 giorni per tornare alle dimensioni normali. Un senso di spossatezza potrebbe persistere ancora più a lungo.
Nei bambini più piccoli (al disotto dei 5 anni) i sintomi a volte sono meno evidenti. Possono presentare soltanto un po’ di febbre, stanchezza, scarso appetito. Se i segnali sono più visibili, potrebbero manifestarsi anche gola infiammata, ingrossamento dei linfonodi del collo e di altri distretti corporei (inguine e ascelle), tonsille gonfie, secrezione biancastra sulle tonsille, nausea, mal di testa, dolori muscolari, rash cutaneo (simile a quello della rosolia e del morbillo), ingrossamento della milza e del fegato, sensibilità alla luce, ecc.
Spesso i sintomi sono lievi (a volte assenti) e la mononucleosi, che non si distingue da una semplice influenza, non viene neanche diagnosticata. I bambini sotto i 2 anni sono colpiti molto di rado.
I bambini possono contrarre la mononucleosi entrando in contatto con la saliva dei compagni di gioco o dei familiari.
Il periodo d’incubazione, che negli adulti è di circa 1 mese-1 mese e mezzo, nei bambini è più breve e si aggira intorno alle 2 settimane.
Trattamento della mononucleosi nei bambini
Poiché si tratta di un’infezione virale, gli antibiotici non hanno alcun effetto su questa malattia.
La terapia migliore per la mononucleosi è il riposo e l’affetto di genitori premurosi. Un bambino con mononucleosi dovrebbe anche bere molti liquidi.
Consigli per aiutare il vostro bambino a sentirsi meglio e a recuperare al più presto
- Assicurarsi che il bambino riposi a letto. A volte la stanchezza può persistere a lungo (anche per mesi). In questo caso, tenerlo a casa e a riposo qualche giorno in più, anche se la febbre è scomparsa. Questo perché le difese immunitarie del bambino, a causa della mononucleosi, possono essere meno efficaci, ed è inutile fargli correre ulteriori rischi di contrarre altre malattie infettive entrando in contatto con agenti esterni di varia natura;
- Tenere il bambino al caldo e, per reidratarlo, alimentarlo con molti liquidi, come acqua, cibi molto brodosi o succhi di frutta (Acquista su Amazon i succhi di frutta preferiti dal tuo bambino). Seguire un’alimentazione normale, non occorrono diete particolari. Durante il decorso della malattia, l’appetito del bambino potrebbe diminuire, ma ciò non deve destare preoccupazioni. Il bambino saprà autoregolarsi e non c’è bisogno di forzarlo;
- Non lasciare che qualcuno fumi accanto al bambino;
- Per evitare lesioni alla milza (che può ingrossarsi a causa di questa infezione), assicurarsi che il bambino eviti sport di contatto e sollevamenti di carichi pesanti per almeno una settimana da quando la febbre è scomparsa. In presenza di un notevole aumento del volume della milza, chiedere al medico curante un consiglio su quale potrebbe essere il momento più opportuno per fargli riprendere le normali attività;
- Curare la febbre: per abbassare la febbre si possono usare gli antipiretici, come il paracetamolo. Il paracetamolo viene preferito all’acido acetilsalicilico (Aspirina) per il rischio di sindrome di Reye, una forma grave di encefalopatia acuta. La sindrome di Reye è una malattia rara, ma potenzialmente pericolosa per la vita dei bambini e degli adolescenti. Se il bambino è in buona salute, il suo sistema immunitario sarà in grado di neutralizzare il virus con facilità, quindi si può anche evitare di somministrare gli antipiretici non appena la febbre raggiunge i 38°, perché questo comporterebbe probabilmente un protrarsi dei tempi di guarigione. Meglio aspettare che la febbre raggiunga o superi i 38° e mezzo;
- Curare il dolore: per i dolori muscolari si possono somministrare gli analgesici (ibuprofene per bambini: Nurofen, ecc.);
- Curare il mal di gola: per alleviare il mal di gola, si può ricorrere al latte caldo con miele (acquista su Amazon), spray alla propoli (acquista su Amazon), pastiglie emollienti (acquista su Amazon), ad esempio con eucaliptolo, che ha azione balsamica sulle vie respiratorie. Nei casi particolarmente delicati (febbre elevata, linfonodi molto ingrossati, placche sulle tonsille, gravi difficoltà respiratorie) si potrebbe somministrare un farmaco a base di cortisone (Bentelan), per far diminuire l’infiammazione, ma sempre dietro precisa indicazione medica.
Quando chiamare il medico
Chiamare subito il medico se si verifica una di queste condizioni:
- improvvisi e forti dolori nel quadrante superiore sinistro dell’addome: potrebbe trattarsi di un problema serio con la milza e si deve intervenire subito;
- difficoltà respiratorie;
- diminuzione della produzione di urina e disidratazione;
- è un bambino di età inferiore ai 3 mesi e la temperatura è pari o superiore ai 38°;
- è un bambino di qualsiasi età e presenta una temperatura reiteratamente di 40° o superiore;
- la febbre dura da più di 24 ore in un bambino sotto i 2 anni, o per 3 giorni in un bambino di 2 anni o più;
- il bambino non può essere calmato o mostra segni di irritabilità o irrequietezza;
- sembra insolitamente assonnato, svogliato, o non risponde;
- ha difficoltà a mangiare, bere, deglutire;
- ha smesso di respirare anche solo per un istante;
- altri sintomi che non passano e peggiorano.
Diagnosi di mononucleosi nei bambini
Il pediatra porrà la diagnosi in base ai sintomi del bambino. Nel dubbio, il medico ricorrerà ad alcuni specifici esami di laboratorio per accertare la presenza di questa malattia:
- transaminasi, gamma-GT, bilirubina diretta e indiretta, LDH;
- emocromo con formula leucocitaria (per verificare l’aumento dei globuli bianchi)
- presenza di anticorpi al virus di Epstein-Barr.
Se il bambino che ha contratto la mononucleosi ha un fratellino di pochi mesi
Non è necessario isolare completamente i 2 fratellini. E’ opportuno evitare che il più grande baci il piccolo, o che gli stia a stretto contatto o di farlo entrare in contatto con giocattoli che il fratello ha portato alla bocca.
E’ importante ricordare che la mamma ha molto probabilmente già contratto questa malattia infettiva in passato, per cui avrà trasmesso per via transplacentare gli anticorpi al neonato, che quindi sarà protetto nei primi mesi di vita.
Prevenire la diffusione mentre ci si prende cura di un bambino con mononucleosi
- lavarsi spesso le mani con acqua calda e sapone
- monitorare la propria salute e quella degli altri membri della famiglia
- limitare il contatto del bambino malato con altri bambini
- lavare separatamente, con acqua calda e sapone, i piatti e le posate utilizzati dal bambino malato
Test Mononucleosi
Puoi acquistare su Amazon il Test rapido immunologico (GIMA, in gocce) per la determinazione qualitativa degli anticorpi eterofili anti mononucleosi infettiva nel sangue intero, siero o plasma.
ARTICOLI CORRELATI
> Mononucleosi: cos’è e come si trasmette
> Mononucleosi: diagnosi
> Sintomi della mononucleosi
> Come si cura la mononucleosi
> Mononucleosi in gravidanza
> Patologie: indice generale