Margotta

Margotta (tratta da informatoreagrario.it)

La margotta è un metodo di moltiplicazione vegetativa usato per alberi e grossi arbusti quando non è possibile usare altri metodi di propagazione (ad esempio, quando il ramo da cui si desidera ottenere una nuova pianta non può essere interrato o è molto rigido).

La tecnica, che consente una sorta di clonazione, consiste nell’incidere la corteccia del ramo dove si vuole che nascano nuove radici, che, quando raggiungeranno uno stadio avanzato di sviluppo, permetteranno l’asportazione della parte di ramo, che sarà messo a dimora per una crescita indipendente dalla pianta madre.
La margotta si esegue nei mesi estivi, quando le piante sono in attività vegetativa, e il ramo si recide in autunno quando le radici avventizie sono già ben sviluppate.


Tutte le piante legnose che si moltiplicano mediante talee possono riprodursi, più rapidamente e con più alta percentuale di attecchimento, per mezzo di margotte. L’applicazione della margotta non è così diffusa come meriterebbe tra i giardinieri dilettanti per la maggiore accuratezza necessaria all’esecuzione e la non facile reperibilità dello sfagno vegetante, mentre il limitato numero di soggetti ottenibili incide anche sulla sua diffusione in campo vivaistico.

Margotta: tempi e procedura

L’epoca più propizia per una margotta coincide con l’inizio della massima attività vegetativa, cioè, generalmente, con la seconda parte della primavera.

  1. Scegliete un ramo giovane, con sezione almeno pari a una matita, di consistenza quasi legnosa e lungo almeno 20 cm (in rami molto lunghi è possibile l’applicazione contemporanea di più margotte);
  2. liberate dalle foglie e da eventuali aculei il settore prescelto per il taglio e con un coltello molto affilato (acquista su Amazonpraticate una corta fenditura diagonale verso l’alto lunga 2-3 cm, fino a raggiungere circa un terzo dello spessore del ramo;
  3. spolverate la zona incisa con un prodotto ormonico (acquista su Amazon), per favorire lo sviluppo di radici;
  4. una scaglietta di legno oppure un ciuffetto di sfagno, formando spessore, impediranno alla ferita di richiudersi;
  5. fasciate la parte tagliata per circa 7-8 cm verso l’alto e verso il basso, partendo dal punto inciso, con un buon strato di sfagno inumidito (acquista su Amazon), utilizzando un sacchetto di polietilene a formare un imbuto, che si lega ben stretto con rafia, corda o filo di ferro per tenerlo in posizione; poi chiudete il manicotto anche in alto, in modo che l’umidità sia trattenuta;
  6. irrorate giornalmente lo sfagno per mantenere l’umidità.

Il tempo occorrente per la radicazione varia da due a tre mesi.
Quando si è formato un buon numero di radici, operate un taglio netto sotto la legatura inferiore della margotta, eliminate l’involucro rispettando la palla di sfagno, recidete il ramo della pianta madre e piantatelo, sia in terra sia in vaso.


E’ opportuno, per permettere la sopravvivenza della nuova pianta, accorciare drasticamente i rametti laterali e le foglie e ombreggiare e nebulizzare acqua sul fogliame residuo ogni giorno nel corso della prima settimana successiva al distacco.

Video: eseguire una margotta (by Giardinaggio.it)

In base all’attitudine delle diverse piante a radicare, le radici cominceranno a scorgersi, attraverso il foglio di plastica, già dopo un paio di settimane (oleandro); tempi progressivamente più lunghi sono necessari, a titolo esemplificativo, per gli agrumi, la Skimmia japonica, la Magnolia grandiflora, la Camellia japonica. Per quest’ultima l’attesa può protrarsi per un intero anno e anche più.

Per la moltiplicazione dell’olivo e del fico e di altre piante a portamento cespuglioso, come il cotogno, il nocciolo, l’ontano, ecc., si attua la margotta a ceppaia, che consiste nel tagliare la pianta alla base in autunno e nel ricoprire con terra la ceppaia, da cui, nella primavera seguente, si formeranno germogli radicati. Quando questi nuovi getti raggiungeranno un’altezza di circa 10-15 cm, si interrerà tutta la ceppaia, alimentandola progressivamente, durante lo sviluppo dei germogli, con terriccio fresco. Quando la radicazione sarà completata, si divideranno le piantine dal ceppo e si trapianteranno nei luoghi più adatti ad accoglierle.

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