Maltrattamento dei cani: il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale:
“1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro.
2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”
In linea con la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, che, nel Capitolo II, articolo 3 dispone: “Nessuno causerà inutilmente dolori, sofferenza o angosce a un animale da compagnia. Nessuno deve abbandonare un animale da compagnia”.
Il maltrattamento degli animali è un reato, previsto e punito dagli artt. 544 ter e 727 del c.p. e non si tratta più solo di un “delitto contro il patrimonio” (cioè il bene protetto è la proprietà privata dell’animale da parte di un proprietario), come è previsto dall’art. 638 (Uccisione o danneggiamento di animali altrui). La differenza è stata chiarita dalla Cassazione (sentenza n. 24734/2010), che sancisce come il delitto di cui all’art. 544 ter c.p., tutela ora il sentimento per gli animali: con l’art. 638 l’animale era tutelato quale “proprietà” di un terzo soggetto, che risultava essere la parte offesa; ma con l’art. 544 ter, è riconosciuta una condotta lesiva nei confronti dell’animale stesso.
Maltrattamento dei cani: segnalare un caso
Chiunque, che sia privato cittadino o un’associazione, può rivolgersi a un qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, guardia di Finanza, Corpo forestale, Vigili Urbani, ecc.) segnalando uno dei casi di illeciti previsti dalla nuova legge e richiedendo un intervento per accertare il reato e impedire che questi venga portato a ulteriori conseguenze.
Presso molti comuni italiani, inoltre, è stato istituito lo Sportello per i diritti degli animali aperto al pubblico per informazioni e segnalazioni.
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