Malattie apparato riproduttore nel caneMalattie apparato riproduttore nel cane: i disturbi inerenti il sistema riproduttivo delle femmine di cane sono più gravi di quelli che interessano il sistema riproduttivo maschile. La sterilizzazione può ridurre notevolmente i rischi nelle femmine.

Di seguito, alcune malattie apparato riproduttore nel cane femmina:

  • metrite
  • endometrite
  • piometra
  • ptosi vaginale
  • vaginite
  • metrorragia
  • tumori

e nel cane maschio:

  • balanopostite
  • prostatite
  • orchite

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: metrite

La metrite è un’infezione batterica uterina generalmente acquisita durante l’accoppiamento del cane o, più spesso, dopo un parto distocico (difficile). Si distingue in metrite acuta e cronica (quest’ultima spesso conseguenza di una piometra).
Nella forma acuta, i sintomi sono: inappetenza, febbre, vomito, depressione e perdite vaginali anormali, purulente e di cattivo odore.


La terapia è medica, ma qualora questa risultasse inefficace, si dovrà procedere con l’asportazione dell’utero e, se il caso, anche delle ovaie.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: endometrite

Infiammazione del rivestimento dell’utero (endometrio). Più spesso si verifica dopo il parto ostruito, l’aborto (dopo curettage diagnostica dell’utero), sondaggi e altre manipolazioni intrauterine.

I sintomi di solito compaiono 3-4 giorni dopo l’infezione. Sintomi generali d’infezione: febbre fino a 38-39°C, malessere, debolezza, assenza di appetito, molta sete, mal di testa. Sintomi locali: perdite vaginali, dolore nel basso addome, abbondante liquido purulento.

Per la diagnosi si eseguono alcuni esami specifici quali: ecografia; analisi delle urine per verificare se anche altri organi, come il rene, siano compromessi; analisi del sangue per la conta dei globuli bianchi.

Per la terapia vengono prescritti antibiotici, anti-infiammatori e preparati ormonali a base di prostanglandine. Spesso la terapia farmacologica, però, non è efficace e si procede con l’intervento chirurgico.

Una gravidanza potrebbe rivestire un ruolo di prevenzione: i vecchi allevatori dicevano che il parto era un lavaggio dell’utero e che la nascita dei cuccioli spazzava via eventuali problemi rimasti latenti.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: piometra

Clinica Veterinaria Gaia (Ancona): La piometra è un‘infezione batterica dell’utero che si verifica nel periodo successivo al calore, quando l’organismo della cagna  produce l’ormone progesterone per preparare l’utero per gravidanza anche se non c’è stato un accoppiamento. Quando il progesterone prepara l’utero per la gravidanza, causa l’ispessimento della parete dell’utero e un aumento del numero delle sue ghiandole. Queste ghiandole costituiscono un ambiente ideale per l’impianto e la crescita degli embrioni, ma anche per la crescita batterica.


Se non viene rapidamente trattata, la piometra può causare gravi danni sull’organismo a causa degli effetti negativi delle tossine prodotte dai batteri. Man mano le tossine batteriche vengono rilasciate nel sangue, i sintomi tendono a peggiorare progressivamente, con disidratazione, shock, coma e, infine, morte.

Cause

La causa più comune di piometra nelle cagne giovani è la somministrazione di ormoni sessuali, eseguita generalmente da un veterinario per prevenire la gravidanza dopo l’accoppiamento o per sopprimere o prevenire il calore. L’impiego di sostanze contro il calore è, infatti, seguita spesso dallo sviluppo di una piometra.

Sintomi

Oltre all’eventuale scolo vaginale, altri sintomi comuni di piometra includono letargia, depressione, inappetenza, disidratazione, sete e urinazione eccessive.

Terapia

La terapia medica della piometra è riservata esclusivamente alle cagne da riproduzione di elevato valore, di cui si vuole conservare la capacità riproduttiva. Questa terapia, infatti, presenta costi elevati e possibili effetti collaterali anche gravi. Inoltre si può impiegare solo nelle cagne in buone condizioni generali e con piometra aperta.

La terapia medica consiste nell’utilizzo di ormoni, le prostaglandine, che stimolano le contrazioni uterine e favoriscono l’espulsione del pus. Vanno utilizzati insieme ad antibiotici, da somministrare per tempi prolungati. La terapia va attuata sotto attento controllo veterinario, con il ricovero per alcuni giorni, a causa delle possibili complicazioni.
Gli effetti collaterali temporanei sono irrequietezza, nausea, dolori addominali, febbre e riduzione della frequenza cardiaca. Questi effetti collaterali durano circa 45 minuti. Gli effetti collaterali permanenti sono possibile infertilità e maggiore predisposizione a sviluppare altre piometre.

Il modo più efficacie per curare la piometra è l’intervento chirurgico, con l’asportazione completa di utero e ovaie. In questo modo si rimuove direttamente l’origine dell’infezione. Nelle cagne che sono ancora in buone o discrete condizioni generali, il recupero completo dopo la chirurgia avviene in pochi giorni. Nelle cagne in cattive condizioni è necessaria una terapia postoperatoria più aggressiva, con terapia reidratante endovenosa, somministrazione di antibiotici, controllo degli esami del sangue.
Con un’adeguata assistenza, anche i casi gravi hanno spesso buone possibilità di recuperare. Si deve tener presente che se anche la chirurgia può rappresentare un rischio in un animale debilitato, senza trattamento l’alternativa è la morte.

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Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: ptosi vaginale

La ptosi vaginale è caratterizzata dall’accrescimento notevole della mucosa vaginale originato dagli estrogeni che vengono prodotti in special modo durante l’estro. Colpisce particolarmente le razze brachicefale come boxer, carlino, bulldog e le cagne alle prese con i primi estri.
Ci può essere una fuoriuscita della mucosa dalla vagina più o meno evidente.

La terapia è solitamente medica (un intervento chirurgico è necessario solo se la fuoriuscita della mucosa è molto avanzata). Per prevenire in modo definitivo il ripresentarsi di una ptosi vaginale l’unica possibilità è l’asportazione delle ovaie per evitare cicli sessuali.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: prolasso vaginale e uterino

Abbastanza rari nelle cagne, compaiono di solito dopo il parto, anche se il prolasso vaginale può insorgere a causa della separazione forzata di due cani in accoppiamento.

Per evitare la morte dell’animale è fondamentale un tempestivo intervento del veterinario, che provvederà a far rientrare gli organi nella loro sede.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: vaginite

Infiammazione della vagina della femmina del cane. Si manifesta con una certa frequenza e i sintomi sono perdite vaginali e congestione dell’organo specifico. Una vaginite grave può generare infertilità. Inoltre il cane tenderà a leccare la vulva e incontrerà difficoltà a urinare. La terapia è medica.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: metrorragia

Emorragia che origina nell’utero causata da squilibri ormonali, aborto, tumori dell’utero o lesioni alle ovaie. Il trattamento è diverso in base alla causa scatenante.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane femmina: tumori

I tumori possono interessare vari organi dell’apparato riproduttivo e possono essere benigni o maligni. Tra i sintomi: scoli emorragici e/o purulenti, irregolarità del ciclo.

Tra i tumori più frequenti nel cane femmina vi è quello alla mammella, che nella metà dei casi è maligno e tende ad aumentare il volume rapidamente, ulcerarsi e soprattutto a dare metastasi agli organi interni. Per dare una giusta prognosi per poi iniziare una giusta terapia sono spesso necessarie l’asportazione precoce e l’esame istopatologico dell’area interessata.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane maschio: balanopostite

La Balanopostite è una infiammazione del pene e del prepuzio. Il materiale di deposito (smegma) che si accumula nella regione interessata (principalmente la zona del prepuzio e secondariamente lungo l’asta) fornisce un “terreno di coltura” ottimale per lo sviluppo batterico di ceppi normalmente presenti o acquisiti dall’ambiente.

Qualsiasi fattore che interrompa la normale barriera protettiva comprese ferite o corpi estranei predispone alla balanopostite.

Segni clinici evidenti sono: leccamento frequente del prepuzio da parte del soggetto; spurgo di materiale verde-giallo; arrossamento del pene (osservabile soprattutto in erezione); ipersensibilità dell’asta; sanguinamento dei tessuti superficiali. Solitamente il cane non presenta altri sintomi.

Un trattamento farmacologico a base di antibiotici ad ampio spettro e dei frequenti lavaggi del fodero prepuziale portano alla risoluzione del problema.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane maschio: prostatite

Il termine prostatite indica l’infiammazione, acuta o cronica, della ghiandola prostatica.

Il cane è particolarmente predisposto a tale infiammazione, generalmente di natura settica, come conseguenza della colonizzazione batterica della ghiandola che origina per via ascendente (dall’uretra) o più raramente per via ematogena. I batteri più frequentemente isolati fanno parte della normale flora microbica e nella maggior parte dei casi l’infezione è causata da un solo agente eziologico.

Sintomi

La sintomatologia clinica comprende febbre, perdita dell’appetito, letargia e depressione, perdite uretrali e dolore alla palpazione nei casi acuti; i soggetti con prostatite cronica possono essere anche asintomatici o presentare difficoltà nella defecazione, ematuria ed alterazioni della qualità del seme.

La prostatite batterica cronica (CBP) è una patologia molto comune nel cane maschio intero ed è spesso associata all’IPB (Iperplasia prostatica benigna: aumento volumetrico della ghiandola prostatica); un segno clinico di frequente riscontro è la perdita uretrale, anche continua, di sangue e/o essudati purulenti non correlati alla minzione per aumento della secrezione del liquido prostatico come risposta all’infezione. I segni clinici sono riferibili a più apparati (urinario e gastrointestinale) con interessamento sistemico.

Il quadro sintomatologico in corso di prostatite cronica è aggravato dall’eventuale presenza di ascessi la cui rottura può causare peritoniti e shock settico conseguenti alla diffusione dell’essudato purulento.

Diagnosi

La diagnosi si basa su anamnesi, segni clinici e indagini di laboratorio (esame citologico e coltura batterica del liquido prostatico); l’indagine radiografica può svelare la presenza di prostatomegalia, mineralizzazioni (di più frequente riscontro in caso di patologia cronica) ed eventuali ascessi mentre all’indagine ecografica è possibile rilevare una riduzione dell’ecogenicità diffusa e/o localizzata.

In corso di prostatite batterica cronica si verificano comunemente alterazioni della qualità del seme (riduzione della motilità ed alterazioni morfologiche); è possibile evidenziare anche l’arresto della spermatogenesi in seguito all’innalzamento della temperatura al livello testicolare e la riduzione della libido come conseguenza del dolore e del malessere generalizzato.

Terapia

La terapia si avvale dell’utilizzo di antibiotici specifici scelti sulla base dell’antibiogramma ed dell’esame colturale; eritromicina, trimetroprim, enrofloxacin e cloramfenicolo sono quelli più comunemente utilizzati.

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Malattie dell’apparato riproduttore nel cane maschio: orchite

E’ un’infiammazione acuta o cronica a uno o entrambi i testicoli del cane. Interessa spesso anche l’epididimo e insorge di solito da una prostatite, oppure è conseguenza di eventi traumatici.

Sintomi:

  • Forma acuta: il testicolo è gonfio e teso e lo scroto è edematoso e arrossato e, se viene toccato, arreca dolore al cane; possono comparire anche ascessi e febbre e il cane può apparire apatico.
  • Forma cronica: il testicolo è duro alla palpazione (come pure l’epididimo, ingrossato), irregolare e piccolo.

In presenza di questa patologia la fertilità viene a mancare e l’unica terapia valida è la castrazione associata a un trattamento medico volto a contrastare l’infezione.

Malattie dell’apparato riproduttore nel cane maschio: tumori

Se gli organi colpiti da tumore sono pene e prepuzio i sintomi più o meno evidenti sono tumefazioni della parte interessata. Se il tumore interessa i testicoli è possibile osservare un aumento del volume del testicolo. In ogni caso la terapia è chirurgica.

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