Mal di testa al mattino tumore: mal di testa e nausea sono sintomi comuni a molte condizioni fisiche e non devono destare preoccupazione, ma se persistono troppo a lungo (più di una settimana) senza miglioramenti, nonostante i trattamenti eseguiti, è consigliabile rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Le probabilità che si tratti di un tumore sono remote, tuttavia i sintomi di cefalea potrebbero essere dovuti anche alla pressione esercitata da una massa neoplastica all’interno del cranio, che, essendo una struttura rigida, non può fare spazio a un tessuto che si espande.
Il mal di testa si può avvertire con maggiore intensità al mattino, per poi diminuire durante la giornata. Può peggiorare con lo sforzo fisico, con il movimento della testa oppure se si tossisce o starnutisce. Spesso è accompagnato da senso di nausea e vomito.
Mal di testa al mattino tumore
Il mal di testa è uno dei sintomi più frequenti nelle neoplasie cerebrali. Questo sintomo può esprimersi in diversi modi in pazienti che hanno contratto la patologia in esame:
- dolore persistente, più intenso al mattino che diminuisce nelle ore successive;
- in base alla localizzazione della massa tumorale, può essere pulsante o meno;
- uno sforzo fisico, la tosse, un cambiamento nella posizione corporea lo fanno peggiorare;
- può essere accompagnato da vomito e nausea;
- generalmente, non risponde ai trattamenti per il mal di testa ordinario;
- può presentarsi insieme ad altre difficoltà neurologiche.
Alcuni consigli possono aiutare i pazienti con neoplasia cerebrale a tenere sotto controllo il mal di testa: utilizzate i farmaci che il medico prescriverà; se il medicinale smette di avere effetto, informatene il medico; tenete un “diario del mal di testa”, in modo che il vostro medico possa valutare meglio le vostre condizioni e intervenire nel modo più opportuno; qualora il tipo di sintomi si modificassero nel tempo, informatene il medico.
Mal di testa al mattino tumore: diagnosi
Nei pazienti con cefalea primaria esistente precedentemente, l’esame neurologico, negativo in passato, può evidenziare reperti patologici. A volte, già durante il colloquio, potrebbe essere evidente un rallentamento psico-motorio.
TAC e risonanza magnetica (RMN) sono gli strumenti utilizzati per formulare una diagnosi di melangioma. La RMN con mezzo di contrasto è efficace nel delineare il rapporto tra la lesione tumorale e le strutture circostanti (nervi, vasi, osso, parenchima cerebrale).
Recentemente, si impiega sempre più spesso la PET, che offre informazioni più dettagliate di quelle raccolte con i due esami citati.
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