Leishmaniosi del caneLeishmaniosi del cane: è una patologia trasmessa da parassiti appartenenti ai protozoi. L’agente principale della leishmaniosi nelle aree mediterranee è la Leishmania infantum, un parassita in grado di colpire soprattutto il cane, ma spesso anche gli esseri umani.
E’ una malattia cronica, particolarmente grave, che provoca al cane danni progressivi.

La leishmaniosi del cane viene veicolata in Europa dalla puntura del Phlebotomus papatasi, comunemente chiamato pappatacio, insetto simile alla zanzara, mentre nel nuovo mondo è trasmessa da flebotomi del genere Lutzomyia. Il pappatacio colpisce principalmente da maggio a ottobre e preferibilmente dal tramonto all’alba.


Le zone litoranee del centro e del sud sono le aree a rischio maggiore, ma negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dell’area di diffusione della malattia, ora presente con nuovi focolai anche in molte aree nel nord Italia.

Leishmaniosi del cane: sintomi

La sintomatologia può essere, nei casi non conclamati, multiforme e spesso difficile da inquadrare. Alcuni cani possono presentare sintomi cutanei della patologia, in altri vengono colpiti gli organi interni, altri ancora manifestano sintomi di entrambi i tipi.

  • Dermatite secca esfoliativa tipo forfora
  • Perdita di peso in modo più o meno rapido.
  • Febbre, abbattimento.
  • Aumento di volume di fegato e milza.
  • Alopecia (perdita di pelo intorno agli occhi, sulle zampe, sul dorso).
  • Lesioni alle orecchie, che perdono pelo e manifestano vere e proprie ulcere sanguinolente.
  • Perdita di sangue dal naso (epistassi), dovuta a ulcere nella mucosa orale, in cui sono presenti i parassiti.
  • Crescita accelerata delle unghie.
  • Aumento di volume dei linfonodi.
  • Dolori articolari, compreso anche il mal di schiena: il cane se ne sta spesso immobile in piedi, tenendo la testa bassa per cercare sollievo. Zoppia.
  • Lesioni oculari, dovute a uveite, congiuntivite, iridociclite.
  • A livello viscerale si riscontrano danni renali, in correlazione ai quali compaiono, col procedere della malattia nei successivi gradi di disfunzione renale: polidipsia, poliuria, anoressia, vomito, diarrea, ulcere orali, sino ai segni neurologici e al coma uremico.

Leishmaniosi del cane: prevenzione

Innanzitutto, occorre ricorrere a un insieme di strategie atte a ridurre il rischio di puntura da parte del flebotorno. Si possono applicare repellenti specifici contro l’insetto, ricordando che molti degli antiparassitari utilizzati non devono venire a contatto con i gatti, per via della loro tossicità.


Nelle ore notturne, è importante che il cane dorma in un ambiente protetto dagli insetti: al chiuso, utilizzando zanzariere a maglia stretta, repellenti d’ambiente e ogni strategia capace di ridurre il contatto cane-insetto.

Dalla primavera del 2012 è disponibile anche un vaccino in grado di modificare la risposta immunitaria spostandola nella direzione dell’immunità efficace nei confronti di leishmania. Prima di effettuare il vaccino, è essenziale verificare che il cane non sia positivo alla infestazione con un esame del sangue. In caso di positività, la vaccinazione diventa inutile.

Leishmaniosi del cane: trattamento

La diagnosi della leishmaniosi si basa sull’anamnesi e sui sintomi riscontrati alla visita clinica e viene confermata dagli esami di laboratorio eseguiti su sangue, urina, materiale prelevato da milza, midollo osseo, linfonodi e lesioni cutanee.

Le decisioni sulla necessità o meno di iniziare la terapia farmacologica su un cane affetto da leishmaniosi sono dettate dallo stadio clinico dell’animale mentre la forma clinica della leishmaniosi del cane influenza la scelta del protocollo terapeutico. La presenza o meno di insufficienza renale cronica rappresenta uno dei principali fattori che influenzano la prognosi.

La terapia è volta a bloccare l’azione del parassita, ma ancora oggi non si è riusciti a trovare un farmaco in grado di eliminare con certezza la sua presenza dal soggetto malato.
La terapia funziona eliminando i sintomi, ma non riesce a debellare del tutto il parassita: il cane va quindi monitorato spesso, in modo da tenere sotto controllo la patologia con successivi interventi terapeutici.

Oggi i farmaci per la leishmaniosi possono essere somministrati anche per via orale, oltre che per via endovenosa. Gli effetti collaterali dei farmaci sono abbastanza forti da dover monitorare lo stato di salute del cane anche durante la terapia.

Oltre alla terapia specifica per la leishmaniosi è necessario curare tutte le patologie concomitanti e se necessario instaurare terapie di supporto per garantire un’adeguata idratazione e alimentazione e per correggere gli squilibri acido base e salini.

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