Intervento polipo vescicale uomo. Prima dell’intervento, nell’arco di una giornata, si eseguono alcuni accertamenti: gli esami preoperatori (elettrocardiogramma, esami del sangue ed eventuale radiografia del torace); visita urologica (consenso informato, verifica delle procedure terapeutiche, compilazione cartella clinica); visita anestesiologica (disposizioni circa le modalità di somministrazione dell’anestesia, consenso informato).
Durante la visita prima del ricovero, si dovrà segnalare la terapia farmacologica abitualmente assunta, per procedere alla sospensione (almeno 10 giorni prima dell’intervento) di eventuali farmaci ad azione antiaggregante o anticoagulante (possono essere sostituiti con farmaci a base di eparina a basso peso molecolare).
Intervento polipo vescicale uomo: anestesia
L’operazione viene effettuata in anestesia “loco-regionale“, attraverso un’iniezione spinale, cui, a volte, viene associata una sedazione. L’anestesia è indolore ed è molto efficace anche nel controllo del dolore postoperatorio e nel contenimento di perdite ematiche durante l’operazione chirurgica.
L’anestesia generale endotracheale tradizionale si esegue nel caso in cui le condizioni del soggetto non consentano l’attuazione dell’anestesia locale.
Intervento polipo vescicale uomo: tecnica
L’intervento avviene senza eseguire tagli sulla pancia, ma operando endoscopicamente passando attraverso l’uretra. L’asportazione è quasi sempre radicale e nella maggior parte dei casi la sua durata non supera 1 ora.
Subito dopo l’intervento, in alcuni casi verrà iniettato in vescica un farmaco chemioterapico ad azione locale. Se si riterrà opportuno, al catetere verrà collegato un lavaggio continuo con soluzione fisiologica.
Intervento polipo vescicale uomo: gestione catetere
Il catetere vescicale rimane in sede per 1-4 giorni dopo l’intervento. Successivamente, vengono esaminate le urine del paziente e se non intercorrono complicazioni viene compilata una lettera di dimissione provvisoria, con le informazioni utili al decorso dei primi giorni domiciliari. Circa 15 giorni dopo l’intervento, se l’esame istologico è favorevole, viene compilata la lettera di dimissione definitiva, in cui è indicato il risultato dell’esame istologico e precisate le indicazioni per un eventuale trattamento successivo (chemioterapico o immunoterapico, cistectomia radicale, ulteriore resezione endoscopica, urothermer).
Già dal giorno dopo l’intervento, il soggetto riprende ad alimentarsi e a bere, tornando progressivamente alla normalità. Anche la mobilizzazione viene iniziata subito e gradualmente incrementata: passeggiate lungo le corsie dell’ospedale faciliteranno la ripresa della normale circolazione e delle attività intestinali.
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