Per innesto a gemma (o a occhio, o a scudetto) si intende la forma più usata di innesto, in quanto è quella di più facile esecuzione e offre un ottimo attecchimento. La marza (o nesto, la parte che viene innestata sul soggetto, o portainnesto) è formata da una porzione di corteccia a forma di scudo, prelevata dalla pianta madre e portante un gemma, che si introduce sotto la corteccia del soggetto in cui è stata praticata una incisione a T, preferibilmente rovesciata, per evitare la penetrazione d’acqua.
Una volta divaricati i lembi si inserisce il nesto e si lega con dello spago. Da questa unione nascerà un terzo soggetto, che presenterà in vantaggi di entrambi i “genitori”.
Per favorire il contatto fra soggetto e marza e accelerare l’attecchimento si usano legacci di rafia, gomma, o altro; per evitare la penetrazione di parassiti attraverso le ferite, si copre la zona dell’innesto con mastici appositi.
I due tipi principali di innesto a gemma
Innesto a gemma vegetante: si effettua da marzo a maggio. Si parla di innesto a gemma vegetante quando il nesto germoglia nell’anno stesso in cui è stato innestato (rosa, alberi da frutto).
Innesto a gemma dormiente: la gemma vegeta solo nella primavera dell’anno successivo (rosa, susino, mandorlo, pero selvatico, biancospino, melo, ecc.). In questo procedimento, si conserva sul nesto una porzione del picciolo della foglia in modo da controllare l’avvenuto attecchimento; si pratica quando le piante entrano in fase vegetativa discendente, da luglio a settembre, e possono ancora produrre nuovi tessuti.
Tecniche di innesto a gemma
Ad occhio (o scudetto). Questo tipo di innesto è molto praticato soprattutto in vivaio. La corteccia viene incisa con due tagli, uno orizzontale ed uno verticale, in modo da formare una T (acquista su Amazon un coltello da innesto). Vengono quindi sollevati i due lembi formati per inserirvi lo scudetto. Successivamente si lega con rafia (acquista su Amazon) e si ricopre con il mastice (acquista su Amazon).
In questo tipo di innesto il portainnesto deve avere un diametro minimo. Il nesto è costituito da una gemma che è stata prelevata dai rami più vigorosi e lignificati.
Video: innesto a scudetto (gemma dormiente)
A doppio scudo o intermedio. Viene utilizzato allo scopo di superare l’incompatibilità che può esistere tra il nesto ed il portainnesto. In questo caso, si applica tra le due parti uno scudetto privato della sua gemma e prelevato da un varietà che risulti compatibile sia col soggetto che con il nesto. Le modalità ed il periodo di esecuzione seguono le regole generali.
A zufolo o ad anello: si pratica a primavera, quando, sia il portinnesto che il nesto sono in vegetazione. Si usa un apposito coltello a doppia lama, per eseguire due tagli paralleli. L’intervento consiste nell’asportare un anello di corteccia completo e nel sostituirlo con uno di pari dimensioni prelevato dalla marza, provvisto di una o più gemme. E’ un tipo di innesto utilizzato su piante a dimora per l’olivo, il noce e il castagno. Ultimato l’innesto, si ricopre con apposito mastice.
A pezza: particolarmente adatto alle piante poco elastiche o che non si prestano a fornire un anello, consiste nello staccare una porzione di corteccia dal nesto da collocare sul soggetto, dove si è ricavato in precedenza un intarsio simile. La “pezza” (con le gemme rivolte verso l’alto) si inserisce tra legno e corteccia e sostituirà interamente la corteccia staccata, senza lasciare parti di legno nudo. Poi si fissano pezza e corteccia al portainnesto, e si ricopre la superficie con il mastice per gli innesti. Quindi, si legano le parti e si controlla periodicamente il risultato.
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