Giglio: è una bulbosa perenne molto rustica, coltivata in ogni ambiente climatico. Le altezze variano dai 50 cm ai 150. I fiori, imbutiformi, con petali a volte retroflessi e di grandi dimensioni, sono riuniti in infiorescenze terminali lasse e fioriscono in estate. Le foglie sono lanceolate nella rosetta basale e assumono altre fogge sullo stelo fiorale.
Giglio: clima e terreno
La posizione ideale è a mezz’ombra. L’ombra completa o il sole continuo nuocciono, è bene quindi tenere il bulbo e il pedale all’ombra e gli steli al sole. La quasi totalità delle specie è molto resistente al freddo.
Predilige terreni leggeri, freschi e ricchi di sostanza organica. Sono controindicate le terre argillose troppo umide e anche quelle sabbiose e secche. Molte specie non amano i terreni calcarei; fanno eccezione il Lilium candidum e il Lilium chalcedonicum.
In generale, i gigli prosperano in un terreno ben drenato e, come tutte le piante bulbose, non amano i concimi freschi: la terra dove si vuol coltivarli va lavorata bene in profondità e concimata con letame vecchio di 2-3 anni, ben maturato, o con uno dei fertilizzanti in commercio (acquista su Amazon).
Giglio: pratiche colturali
Potete aggiungere uno speciale concime per bulbi (acquista su Amazon) al momento della fioritura. Utili sono le concimazioni liquide durante l’estate, perché si tratta di piante aride.
Durante il periodo di fioritura, irrigate il giglio con grande frequenza, lasciando però asciugare il terreno tra una irrigazione e l’altra. Man mano che si avvicina giugno è bene iniziare a diradare la frequenza di irrigazione, sino a sospenderla del tutto da metà luglio sino a settembre, limitandovi a mantenere umido il terreno.
Annaffiate i gigli durante le prime ore del mattino, per diminuire la possibilità che la pianta vanga attaccata da funghi e parassiti. Acquista un innaffiatoio su Amazon
A mano a mano, togliete i fiori appassiti per evitare la produzione di semi che affatica inutilmente il bulbo, ma preservate molto fogliame, in modo che il bulbo ricostituisca le sue riserve e possa fiorire bene l’anno successivo.
In autunno, potate il fogliame vicino al suolo quando è interamente appassito. Acquista su Amazon le cesoie per potatura
Il giglio, essendo tra le altre cose una bulbosa dalle radici perenni, non necessita di rinvasi frequenti, se ogni quattro o cinque anni però avvertite la necessità di rinvasare la pianta fatelo nello stesso periodo indicato per la messa a dimora, ossia all’inizio della primavera oppure all’inizio dell’autunno. Acquista un vaso su Amazon
Giglio: riproduzione
Piantate i bulbi appena li acquistate, senza la tunica, una membrana che impedisce ai bulbi di seccarsi. Se non riuscite a piantarli immediatamente, conservateli al buio in un ambiente freddo (come il frigorifero, evitando di congelarli).
I bulbi di giglio si impiantano una volta per tutte e si lasciano interrati per 5-6 anni, togliendoli soltanto nel caso in cui si vogliano dividere. Generalmente dopo tale numero di anni vanno cambiati di sede, perché tendono a impoverire il terreno dove vivono.
La stagione di impianto migliore è la primavera o anche il tardo autunno, quando le piante non sono in vegetazione. I bulbi del giglio non vanno interrati profondamente, ma devono essere appena ricoperti di terra; in genere una profondità di 10-12 cm dalla punta del bulbo alla superficie è quella che va bene.
Se piantate il bulbo in autunno, è una buona idea quella di utilizzare un maggiore strato di concime, ciò darà maggiore spessore al terreno e avrà il duplice beneficio di nutrire maggiormente la pianta e proteggere meglio il bulbo dal freddo intenso dell’inverno; tramite questo piccolo ma utile accorgimento le radici cresceranno più in fretta e il bulbo all’inizio della primavera darà subito i suoi frutti, esplodendo nella fioritura.
Dopo l’interramento, innaffiate immediatamente, in modo che il terreno umido favorisca la crescita delle piante. Se temete un inverno freddo, stendete uno strato di pacciame sulla zona in cui avete piantato i bulbi, per proteggerli.
I gigli si possono riprodurre per seme, processo alquanto lento e da consigliare solo ove si vogliano riprodurre nuovi ibridi. I semi si spargono, non appena maturi, in cassette con terra sostanziosa (ottimo un composto in parti uguali di sabbia, torba, terra d’erica o di bosco o di foglie, passato allo staccio). Il seme va appena ricoperto con sabbia; la germinazione avviene solo dopo alcuni mesi e le terrine o cassette vanno svernate in lettorino.
Non appena le piantine sono forti abbastanza, si cambiano di sede. Il fiore si avrà in un tempo che va dai 4 ai 6 anni.
Molto più agevole è la riproduzione attraverso i bulbi che si formano accanto ai bulbi principali, o attraverso i bulbilli, che in alcune specie si formano alle ascelle delle foglie.
I bulbilli si trapiantano in terrine, i giovani bulbi singolarmente in vasetti o anche in aiuole a 15 cm uno dall’altro.
Video: Coltivazione gigli (by giardinaggio.it)
Giglio: coltivazione in vaso
Potete coltivare i gigli in vasi per decorare i balconi e le terrazze. Scegliete un vaso profondo almeno 35-40 cm (Acquista un vaso su Amazon). Create un buon drenaggio in fondo al vaso con 5-7 cm di palline d’argilla espansa (acquista su Amazon), riempite il vaso mescolando un terzo di terra franca vegetale, un terzo di terriccio da piantagione, e il terzo restante costituito per metà di terra di brughiera e per l’altra metà di sabbia grossolana.
In questo caso, è meglio teniate la pianta rigorosamente a mezz’ombra perché la troppa luce e il calore potrebbero danneggiare gravemente sia i fiori sia le foglie e causare un precoce disseccamento.
Per ottenere un buon risultato estetico è consigliabile che i bulbi siano piantati molto fitti (senza però toccarsi). In questa maniera il vaso avrà un aspetto molto pieno. D’altra parte è consigliabile in questo caso estrarre ogni anno dal vaso i vostri bulbi.
Un consiglio importante è quello di controllare ancora di più le irrigazioni evitando sia il ristagno idrico sia un’eccessiva aridità del substrato.
Giglio: cure
Nemico principale del giglio è il Lilioceris lilii, coleottero che attacca le parti aeree. Si elimina raccogliendo manualmente uova e adulti.
Se notate delle macchie marroncine sulle foglie dei gigli, probabilmente la pianta è stata attaccata dalla botrite, detta anche muffa grigia, un fungo che si sviluppa in climi freddi e umidi. Spruzzate un fungicida sulle foglie, acquistandolo in vivaio o nei negozi di giardinaggio.
I gigli temono anche l’attacco degli afidi, che prediligono particolarmente i fiori ancora in boccio.
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