Giardiasi nel caneGiardiasi nel cane: Giardia lamblia, nota anche come Giardia intestinalis o duodenalis, è un protozoo che alberga nell’intestino tenue del cane, di altri animali domestici, selvatici e dell’uomo, causando un’infezione intestinale chiamata giardiasi.

I soggetti più colpiti sono animali giovani o anziani, immunodepressi, malnutriti o affetti o da altre infezioni.

Giardiasi nel cane: diffusione

Il numero di casi positivi in Italia è in forte aumento a causa dell’importazione di cuccioli che arrivano nel nostro paese ammalati e portatori di molte parassitosi.


La giardiasi può raggiungere picchi fino al 50% nei cuccioli e negli allevamenti/ricoveri.

Giardiasi nel cane: sintomi

Il sintomo principale è la diarrea autolimitante o persistente, a volte schiumosa, con feci chiare e maleodoranti. A essa possono aggiungersi altri sintomi generici quali anoressia, abbattimento progressivo, riduzione del peso, nausea, crampi addominali, flatulenza, febbre (non comune), disidratazione, odore di rancido e ritardo nella crescita.
I sintomi emergono dopo circa una settimana dal contagio e sono contemporanei all’espulsione delle cisti. Possono anche presentarsi segni di irritazione intestinale e perdita di sangue con le feci.

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Giardiasi nel cane: cause

La Giardia è caratterizzata da due forme vitali: la ciste e il trofozoite. Lo stadio di ciste rappresenta la forma infettante del parassita che viene espulso con le feci nell’ambiente e ne causa la contaminazione per diversi mesi; i trofozoiti rappresentano la forma flagellata ed attiva (mobile) della Giardia che vive adesa alla superficie degli enterociti dell’intestino tenue, specialmente tra duodeno e digiuno. Questo stadio ha una caratteristica forma di goccia e un aspetto che simula una faccia con occhi, naso e bocca; la sua escrezione avviene a intermittenza complicando la diagnosi della Giardiasi.

Giardiasi nel cane: trasmissione

La trasmissione avviene allo stadio di cisti per via oro-fecale tramite l’ingestione di cibo o di acqua e terra contaminata (pozze, stagni, sorgenti di acque non potabili). Il parassita si diffonde soprattutto attraverso le feci degli animali contaminati.
Il sovraffollamento (canili, gattili) e l’umidità elevata favoriscono la sopravvivenza e la trasmissione dei protozoi. Una volta raggiunto il tratto intestinale, la ciste si rompe e libera il trofozoita: il parassita non sembra invadere la mucosa enterica né elaborare tossine, ma il suo principale meccanismo patogenetico è da imputare alla distruzione dell’epitelio dei villi intestinali.

Giardiasi nel cane: diagnosi

E’ opportuno, sulla base dei sintomi, eseguire una diagnosi precoce e una diagnosi differenziale rispetto a parvo-coronavirosi o altre parassitosi, intossicazioni, cambio di alimentazione, antibiotiche prolungate, insufficienza pancreatica e neoplasie.


La malattia causata dall’infezione da Giardia non è difficile da diagnosticare. L’esame delle feci del cane può rivelare la forma trofozoita e/o cistica dell’organismo. La Giardia può anche essere identificata per mezzo di test specialistici più avanzati. La maggior parte dei veterinari che valuta un cane con diarrea, dolore addominale e altri segni di disagio gastrointestinale, preleverà un campione di sangue ed eseguirà un esame emocromocitometrico completo e un pannello biochimico del siero. Probabilmente, preleverà anche un campione di urine per un esame.

Di solito, se la causa del disagio sperimentato dal cane è la giardiasi, gli esiti di questi esami saranno inconcludenti, in assenza di un’altra condizione contribuente. Tuttavia, tali esami sono strumenti diagnostici utili per la valutazione della salute generale del cane.

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Giardiasi nel cane: terapia

Gli obiettivi del trattamento della giardiasi consistono nell’eliminare le cisti infettive, i sintomi della malattia (diarrea, dolore addominale, dimagrimento, ecc.) e nel ripristinare uno stato di salute e/o benessere dell’animale.

I farmaci di prima scelta contengono il metronidazolo, albendazolo e fenbendazolo. In alcuni casi è necessario intervenire con terapie sintomatiche, ad esempio fluido terapia. Eventualmente si consiglia di ripetere il ciclo terapeutico in base al risultato e alla sintomatologia clinica.
Il periodo di prepatenza (cioè il tempo tra l’ingestione delle larve e la possibilità di dimostrare la presenza del parassita) della Giardia varia da 5 a 16 giorni. Per distinguere tra mancata risposta alla terapia e nuova infezione, si deve effettuare un esame delle feci di controllo dopo 5-7 giorni dalla fine della terapia.

Le cisti di Giardia sopravvivono nell’ambiente e sono fonte di infezione. L’eliminazione tempestiva delle feci da gabbie, recinti e cortili limita la contaminazione ambientale; anche la pulizia del pelo riduce la possibilità di reinfezione.

Giardiasi nel cane: prevenzione

Poiché la trasmissione della Giardia avviene attraverso il contatto diretto con la forma cistica del parassita presente nell’acqua, nel cibo o nelle feci contaminate, il modo migliore per prevenire l’infezione consiste nel far sì che il cane non abbia modo di entrare in contatto con sostanze contaminate.

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