Gastrectomia totale sopravvivenzaGastrectomia totale sopravvivenza. La gastrectomia totale consiste nella rimozione di tutto lo stomaco e nel ricollegamento del tubo digerente con varie metodologie. Questo intervento può rivelarsi necessario nel caso di tumore gastrico, di gastrite acuta emorragica, di presenza di ulcere nell’area sotto-cardiale. Decine di migliaia di persone, nel nostro Paese, vivono senza stomaco.

Gastrectomia totale sopravvivenza

In Italia, la sopravvivenza a cinque anni dopo gastrectomia totale determinata da una neoplasia gastrica è pari a circa il 35%. Nel primo anno dopo l’operazione la qualità di vita della persona diminuisce, perché sia l’organismo, sia il paziente dal punto di vista psicologico, devono adattarsi alla nuova situazione e trovare un diverso equilibrio. In questo periodo, complicazioni comuni possono essere il reflusso gastroesofageo e improvvisi disagi gastrointestinali.


Negli anni successivi, si riesce a riportare la propria qualità di vita quasi ai livelli precedenti l’intervento. Si dovranno seguire per circa due mesi delle norme alimentari abbastanza rigide, ma successivamente si potrà passare a una dieta libera, mantenendo però il concetto di pasti frequenti e piccoli.

Una chemioterapia può aumentare la sopravvivenza oltre i cinque anni dalla gastrectomia, ma ne risente la qualità di vita dei pazienti. E’ molto utile per il paziente che dopo la dimissione gli venga offerta un’educazione all’alimentazione, una prevenzione e un follow up (anche solo telefonico): gli trasmetterà un senso di serenità e di sicurezza.

Gastrectomia totale sopravvivenza: alimentazione

Una gastrectomia totale non è di facile gestione dal punto di vista nutrizionale. Avviene un accomodamento metabolico notevole, l’assorbimento è più difficile con conseguente carenza di alcuni elementi che va eventualmente compensata. Può verificarsi un significativo calo ponderale, dovuto soprattutto a una diminuzione dell’apporto nutritivo (spesso determinato da un rapido senso di sazietà). Sintomi comuni includono nausea, diarrea, crampi addominali. A tutto questo può conseguire una debolezza persistente che può peggiorare la qualità di vita.

Alcune indicazioni possono favorire una corretta alimentazione: mangiare poco e spesso (consumare almeno sei pasti al giorno costituiti da piccole quantità di cibo, privilegiando gli alimenti con un più elevato valore nutritivo), masticare a lungo e lentamente ogni boccone (per favorire una migliore digestione), limitare l’assunzione di liquidi durante i pasti (ma assumerne circa 1-1,5 litri durante la giornata), mantenere una posizione eretta durante i pasti, assumere frutta e verdura (ricche di fibra) e alimenti ricchi in vitamina D e calcio.

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