Ehrlichiosi nel cane: l’Ehrlichiosi è una malattia parassitaria trasmessa dalle zecche del cane (Rhipicephalus sanguineus e Dermacentor variabilis) e causata da un “batterio” Gram negativo, parassita endocellulare obbligato, identificato come Ehrlichia canis, appartenente alla famiglia delle Rickettsiaceae (anche se la sua classificazione ancora è incerta, giacché sembra collocarsi, per le sue caratteristiche peculiari, a metà strada tra i virus e i batteri).
Ehrlichiosi nel cane: trasmissione
Un cane malato non può trasmettere l’ehrlichiosi a un cane sano: la trasmissione avviene soltanto attraverso un vettore (zecca).
Ehrlichiosi nel cane: sintomi
Sintomi di questa malattia sono:
- febbre;
- linfoadenopatia (presenza di linfonodi);
- anemia, anche grave, leucopenia, e, a volte, leucocitosi o piastrinopenia;
- milza voluminosa;
- epistassi franca bilaterale (perdita di sangue dal naso);
- dolore cervicale: il cane non flette il collo, cammina “sulle uova”, cautamente, con la testa estesa in avanti;
- edemi periferici: gli arti sono tumefatti e gonfi e la pressione di un dito esercitata sulla cute lascia un’impronta, un avvallamento;
- pancitopenia: in seguito a un’alterazione del midollo osseo si presenta un drammatico calo di tutte le cellule del sangue.
Ehrlichiosi nel cane: forme di manifestazione
Forma acuta
La forma acuta inizia dopo 2-3 settimane circa dall’infezione e si caratterizza per la presenza di febbre alta e letargia (due sintomi abbastanza aspecifici); ma altri sintomi sono associati alla replicazione e alla diffusione del parassita nell’organismo: scolo oculo-nasale, anoressia, debolezza, dimagramento e aumento di volume dei linfonodi.
In questa fase, che in genere tende a risolversi spontaneamente in 2-4 settimane, ci sono solo lievi alterazioni di laboratorio: tromobocitopenia (diminuzione delle piastrine), leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi) e anemia (calo dei globuli rossi).
Forma subclinica
La forma subclinica o subacuta è un’infezione della durata variabile tra 1 e 4 mesi, che apparentemente non dà sintomi evidenti, se non un vago malessere, anzi il peso del cane si normalizza e lo stato febbrile si risolve; a volte questa condizione può persistere per anni e ci sono casi in cui il cane riesce persino ad eliminare da solo il batterio; come unica alterazione potremmo avere lievi cambiamenti dei parametri ematici, per quanto riguarda la conta delle piastrine e dei globuli bianchi. In questa forma l’animale potrebbe diventare un portatore sano dell’infezione.
Quando però le difese immunitarie per un qualsiasi motivo dovessero subire un calo, come in caso di stress o per la presenza di altre malattie concomitanti, allora l’infezione può manifestarsi gravemente in forma iperacuta e in alcuni casi anche dopo anni, esitando in un’emorragia fatale (soprattutto quando intervengano cause autoimmuni).
Forma cronica
La forma cronica si caratterizza da dimagramento (il cane si presenta cachettico), aumento di volume dei linfonodi (linfoadenopatia) e della milza (splenomegalia), e comparsa di edema degli arti e dello scroto.
Inoltre, conseguentemente a un’alterazione del midollo osseo, si ha una pancitopenia.
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Ehrlichiosi nel cane: diagnosi
Dott. Nicoletta Bevere (Milano):
Esistono diverse possibilità di diagnosi, a partire da un campione di sangue. La tecnica di immunofluorescenza anticorpale indiretta è considerato il metodo più sensibile ed economico per diagnosticare l’Ehrlichia canis ed Ehrlichia equi in tutte le fasi della malattia, con l’unica eccezione (dimostrata nell’uomo) di soggetti trattati precocemente con l’antibiotico. Si tratta di un sistema che svela indirettamente il parassita, attraverso il titolo anticorpale del cane.
Un metodo che invece “vede” direttamente l’Ehrlichia è la PCR.
Il problema di questi esami è che il gruppo di Ehrlichia canis – ewingii – chaffensis è facile da trovare: tutti i laboratori di analisi sono in grado di trovare anticorpi contro queste erlichie. Invece se il mio cane è stato colpito da Ehrlichia equi o da un altro microrganismo affine, o da un’Ehrlichia non ancora scoperta, allora è possibile che il laboratorio non individui alcun titolo anticorpale specifico.
Io personalmente mi comporto in questo modo: se ho un cane con una sintomatologia compatibile con l’erlichiosi, eseguo un esame emocromocitometrico. Se anche questo converge verso la mia diagnosi, congelo sia il sangue intero sia il siero, per esami futuri. Non eseguo altri test, a meno che il proprietario non sia contrario a questa procedura (che sostanzialmente è molto economica e fa risparmiare da 40 a 100 euro) e comincio immediatamente il trattamento specifico per la malattia da zecca.
Quando il cane è perfettamente guarito, segnalo nella sua cartella clinica la diagnosi di “probabile malattia da zecca che ha risposto al trattamento doxiciclina – imidocarb”. Se invece ho la necessità di sapere esattamente di che tipo di infezione si tratti, allora (a seconda del caso) eseguo sia i titoli anticorpali, sia la PCR. La PCR inoltre, effettuata alla fine della terapia, conferma che il microrganismo è stato definitivamente debellato.
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Ehrlichiosi nel cane: terapia
Il trattamento terapeutico si basa sull’impiego di alcuni farmaci come tetraciclina, doxiciclina e imidocarbpropionato da somministrare per tempi lunghi. Queste molecole sono in grado di eliminare il parassita, in percentuale elevata, sia nei cani ammalati che in quelli con forme sub-cliniche.
Spesso nelle forme croniche è necessaria una terapia di supporto a causa delle cattive condizioni generali degli animali tanto che può rendersi necessaria una trasfusione di sangue e la somministrazione di steroidi androgenici per stimolare la produzione di cellule da parte del midollo osseo.
Non essendo disponibile un vaccino per controllare l’infezione da Ehrlichiasi, si deve mettere in atto una profilassi diretta tesa a contrastare la trasmissione del contagio da parte della zecca. Vengono pertanto suggerite disinfestazioni ambientali, soprattutto in tarda primavera-estate, nei luoghi frequentati dai cani oltre naturalmente il controllo dell’infestazione direttamente sul cane con l’utilizzo di molecole antiparassitarie.
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