Dolore al braccio dopo vaccino meningiteDolore al braccio dopo vaccino meningite: c’è ormai un consenso unanime nella scelta della faccia anterolaterale della coscia per i bambini al di sotto dei 18 mesi, e per il deltoide nei bambini al di sopra dei 18 mesi. E va ricordato che l’iniezione nella coscia è più dolorosa e causa maggior incapacità funzionale dell’iniezione nel braccio: dolore intenso nel 30,5% dei pazienti dopo iniezione nella coscia, contro solo l’8,1% dopo iniezione nel braccio; i due terzi dei bambini zoppica per 24-48 ore dopo la vaccinazione, anche se la tumefazione e l’arrossamento sarebbero più frequenti dopo l’iniezione nel deltoide.

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Dolore al braccio dopo vaccino meningite: altre reazioni

Le reazioni sistemiche sono più rare e comprendono febbre lieve, sonnolenza, mal di testa, nausea e malessere generale, che si risolvono in 2-3 giorni. Per il vaccino contro il meningococco B c’è un maggiore riscontro di febbre, che si verifica circa nel 70-80% dei casi, soprattutto se il vaccino viene fatto in concomitanza con altri.


Come per qualsiasi altra vaccinazione, anche i vaccini contro il meningococco possono causare reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico, anche se sono situazioni estremamente rare.

Dolore al braccio dopo vaccino meningite: articolo sul “Pediatrics”

E’ stato pubblicato sul “Pediatrics” un articolo che affronta il problema del dolore che si manifesta nei bambini in seguito a un’iniezione. Tra le altre considerazioni, risultano rilevanti:

  • Lunghezza dell’ago: pur se controintuitivo, sembra che un ago più lungo induca meno dolore e determini meno effetti collaterali di un ago più corto.
  • Comportamento dei genitori: il buon umore e la distrazione tendono a diminuire il dolore, mentre l’eccessiva rassicurazione, come il soffrire con loro o lo scusarsi, può aumentarlo.
  • Distrazione: è la chiave di ogni intervento per il trattamento non farmacologico del dolore. La distrazione può andare dalla visione di registrazioni televisive, a finte telefonate, a conversazioni, a robot interattivi, allo sgranamento degli occhi, al caleidoscopio, a brevi storie fino alla musica. Simili tecniche sono particolarmente efficaci in bambini in età inferiore ai 7 anni. Non esistono studi che confrontino i vantaggi di uno o di un altro metodo di distrazione.

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