Daniele Mosciatti (Associazione ASD Emozione Cane):
Displasia del gomito nel cane: è una patologia ereditaria e colpisce soprattutto i cani di taglia media e grande. Una elevata incidenza è stata osservata nel bovaro del bernese, nel pastore tedesco, nel rottweiler, nel golden e nel labrador retriever, nel terranova, nel San Bernardo e in numerosi terrier. Colpisce generalmente entrambi i gomiti.
L’articolazione del gomito è costituita da tre ossa (radio, ulna e omero) che devono crescere insieme e combaciare correttamente. Il gomito displasico presenta invece le superfici articolari non perfettamente congruenti. Da ciò derivano varie conseguenze, come il distacco di frammenti ossei a carico dell’ulna, il distacco di frammenti cartilaginei, processi artritici o artrosici.
Displasia del gomito nel cane: sintomi
I primi sintomi compaiono in genere intorno ai 4-8 mesi di età ma se la patologia è lieve possono presentarsi anche più tardi. Nelle fasi iniziali il sintomo principale è una lieve zoppia accompagnata dalla rotazione del piede verso l’esterno. Alcuni cani preferiscono stare seduti o sdraiati e la maggior parte del tempo giocano poco e sono poco attivi; insomma vengono descritti come cani calmi o pigri. Spesso hanno una certa rigidità quando si alzano e si stancano con facilità.
L’esercizio peggiora la zoppia. Alla palpazione è presente dolore e nei casi più gravi gonfiore e talvolta crepitio dell’articolazione. Con il tempo anche i muscoli della spalla e del braccio vanno incontro a una lieve diminuzione di volume a causa dell’uso ridotto.
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Displasia del gomito nel cane: prevenzione
E’ bene effettuare l’esame radiologico intorno ai 12 mesi di età abbinandolo magari al controllo per la displasia dell’anca. In base alla loro gravità le displasie del gomito vengono classificate in grado: 0 (normale), 1 (artrosi limitata), 2 (artrosi media), 3 (artrosi grave).
E’ importante provvedere a un corretto accrescimento del cucciolo facendo attenzione soprattutto alla alimentazione e all’esercizio.
Durante il periodo cruciale dell’accrescimento un’alimentazione iperenergetica, associata a eccessiva attività fisica, determina l’aumento dell’incidenza della displasia. Una corretta alimentazione assume quindi una grande importanza, soprattutto nei primi 6-9 mesi di vita del cane. Deve essere assolutamente evitata l’ipernutrizione, che provoca un’accelerazione del processo di accrescimento già di per se spinto nei cani di taglia medio grande. Il peso eccessivo, che grava su una struttura scheletrica ancora debole e non completamente formata, provoca con maggiore facilità lesioni a carico dell’articolazione del gomito.
In generale, per le razze che hanno un peso adulto fino a 30 kg possiamo considerare nella norma un cucciolo che a quattro mesi ha raggiunto la metà del suo peso definitivo. I cuccioli di razze più pesanti raggiungono la metà del peso definitivo circa un mese più tardi. E’ importante quindi che il cucciolo venga regolarmente pesato e che il suo peso sia confrontato con le curve di accrescimento specifiche per la razza.
Tra gli errori nutrizionali più frequenti, oltre all’acceso di energia, ricordiamo l’eccesso di calcio. Purtroppo è ancora radicata la convinzione che durante l’accrescimento sia indispensabile aggiungere un’integrazione di calcio anche quando viene utilizzato un mangime completo. L’eccesso di calcio nella dieta provoca, infatti, modificazioni ormonali che inducono ritardo nella maturazione della cartilagine e dell’osso oltre che rimodellamento delle superfici articolari e disturbi nei processi di ossificazione, provocando o aggravando una displasia latente. I mangimi completi per cuccioli contengono la giusta quantità e il giusto rapporto tra i vari elementi minerali, non richiedono pertanto alcuna integrazione.
Bisogna inoltre ricordarsi di controllare l’esercizio fisico: il livello e il tipo di attività fisica devono essere adatti allo stato delle articolazioni del cane in crescita. Cuccioli a “rischio displasia” dovrebbero evitare un’attività fisica, data da eventuali allenamenti o impegni agonistici e/o di lavoro, troppo intensi, in maniera tale da ridurre l’uso eccessivo e incontrollato delle fragili articolazioni in crescita.
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Displasia del gomito nel cane: trattamento
Gli obiettivi della terapia sono quelli di alleviare il dolore e di mantenere la funzione degli arti, nonché di tenere il cane ad un normale livello di attività. Il trattamento della displasia del gomito è spesso una combinazione di terapia medica e chirurgica.
Se i trattamenti chirurgici vengono effettuati in età di sviluppo (verso i 6-9 mesi d’età), grazie ad una diagnosi precoce, la prognosi risulta abbastanza buona. Se invece, purtroppo, la displasia del gomito viene scoperta in età adulta (dopo l’anno d’età), i trattamenti saranno di tipo medico, mirati a trattare i sintomi (antinfiammatori), ma soprattutto preventivi di un peggioramento dell’artrosi, lavorando sul mantenimento di un peso corporeo ottimale e ad un esercizio fisico atti ad evitare il progredire della patologia.
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