E’ fondamentale imparare come potare un bonsai, attraverso questo intervento possiamo riuscire a realizzare una pianta che esprima bellezza e allo stesso tempo semplicità.
Per ottenere una buona potatura, si utilizzano forbici affilate e di piccole dimensioni, che riescano a incunearsi facilmente nel viluppo della chioma e a recidere con precisione rami e gemme non indispensabili.
E’ un intervento che va ripetuto sistematicamente, in modo da contenere lo sviluppo della pianta: se un ramo tende a svilupparsi molto, sarà accorciato o privato delle gemme apicali; le piccole sottobranche che si svilupperanno, si dispiegheranno in larghezza, formando una chioma fluente ed equilibrata.
Tecnicamente, questo tipo di potatura si definisce “di ritorno”, e segue criteri differenti in base alla forma che si vuole ottenere e alla specie di bonsai che si vuole coltivare.
Ad ogni modo, nell’intervento di potatura, per bonsai di qualsiasi stile o specie, si possono riconoscere due momenti: la potatura dei rami e quella dei germogli e delle foglie.
Come potare un bonsai: potatura dei rami
Diversamente dalle coltivazioni ordinarie di piante da frutto o da legna, il fine del bonsai è puramente estetico. Andranno quindi rescissi i rami poco importanti dalla prospettiva di chi osserva la pianta, come, ad esempio, quelli che si sviluppano verso il lato dello spettatore. Per gli stessi motivi, si sopprimeranno i rami che crescono alla base del tronco fino a un’altezza di un terzo della misura del tronco stesso. Anche i rami malati andranno tagliati completamente.
Nel compiere questo intervento, è una buona scelta non pareggiare i rami alla stessa misura, ma osservare per ognuno di essi lunghezze differenti, in modo che ognuno abbia lo spazio necessario entro il quale crescere con equilibrio e slancio.
Nel tagliare un ramo, si possono utilizzare le cesoie a taglio concavo, in modo che la corteccia, crescendo, potrà nascondere la ferita. Acquista su Amazon gli attrezzi per prenderti cura del bonsai
Il periodo migliore per effettuare una potatura è quello vegetativo, cioè quando la pianta si trova nel pieno sviluppo della vegetazione. Questa scelta si compie per avere un’idea più precisa del risultato che si vuole ottenere.
Gli alberi a foglia caduca (aceri, olmi, ecc.) hanno bisogno d’interventi più frequenti, perché i rami recisi non cresceranno in altezza, ma si distribuiranno in molti rametti sottili che conferiscono forma e spessore alla chioma.
Se si vuole indebolire un ramo, si asporterà la parte finale. Al contrario, un ramo lasciato crescere naturalmente, si rafforzerà.
Nelle piante a foglia caduca, è buona norma lasciar sviluppare i rami per almeno un paio d’anni, in modo che possano raggiungere una crescita sufficiente.
Se l’intervento di potatura dei rami è di una certa consistenza, è importante usare un prodotto antifungino e cicatrizzante per disinfettare la ferita.
Come potare un bonsai: potatura delle foglie e dei germogli
Attraverso la potatura dei rami si definisce la struttura d’insieme della pianta, mentre con la potatura dei germogli e delle foglie si apportano dei ritocchi nel dettaglio che la perfezionano dal punto di vista estetico.
Il periodo in cui si esegue questo tipo d’intervento terrà conto del genere di pianta e potrà variare dalla primavera all’autunno.
Negli alberi a foglia caduca, una frequente potatura dei germogli produrrà la crescita di una vegetazione di foglie più piccole, con un piacevole effetto d’insieme.
Nelle conifere, la cimatura dei germogli (pinzatura) contribuirà a mantenere la forma della pianta e favorirà l’emissione di tanti piccoli aghi. In questa specie di pianta, si può eseguire con il semplice aiuto delle dita; per le altre piante viene solitamente usato un apposito attrezzo defogliatore.
La potatura dei germogli stimola la crescita di altri germogli, andrà quindi eseguita quando ci sembrerà necessario rinfoltire una parte spogliata.
Come potare un bonsai: la defogliazione
La defogliazione, cioè l’eliminazione di tutte le foglie da un ramo, è un intervento che permette di far crescere in una sola stagione la vegetazione di due anni. Verrà eseguita tra maggio e luglio, durante la fase vegetativa del bonsai, utilizzando delle forbici pulite e risparmiando soltanto i peduncoli fogliari, o, al massimo, un quarto della lamina fogliare. Alla base dei peduncoli il ramo sprigionerà rapidamente nuove foglie di dimensioni minori, generando un risultato esteticamente gradevole. La defogliazione va effettuata soltanto su piante sane e robuste.
Periodicamente, le foglie delle piante caduche andranno diradate, per evitare il formarsi di accumuli disarmonici.
Ora che avete imparato come potare un bonsai, potrebbero interessarvi gli articoli correlati in basso, in cui troverete ulteriori importanti informazioni per la cura della vostra piantina.
Video: Potare un bonsai (by giardinaggio.it)
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