Carcinoma uroteliale di alto grado: la classificazione WHO 2016 (World Health Organization), che per quanto concerne il grading ripresenta la classificazione WHO 2004, cancella il grado intermedio e identifica le neoplasie esclusivamente in basso grado e alto grado. Introduce, inoltre, la neoplasia utoteliale a basso potenziale di malignità.
- PUNLMP (neoplasia papillare uroteliale a basso potenziale di malignità)
- Carcinoma uroteliale di basso grado
- Carcinoma uroteliale di alto grado
Carcinoma uroteliale di alto grado
Carcinoma uroteliale papillare non infiltrante alto grado
Questa tipologia di tumore è potenzialmente maligna, ma essendo ancora confinata al livello cellulare superficiale non può essersi estesa con metastasi in altri organi. Spesso può però dare vita a recidive e può comunque evolvere a neoplasia infiltrante, soprattutto se si associa al tumore uroteliale in situ.
Carcinoma uroteliale papillare infiltrante
Il tumore infiltrante, di solito di alto grado, ha invaso gli strati sottostanti acquisendo il grado potenziale di carcinoma metastatico. Il grado di infiltrazione può essere più o meno profondo:
a) infiltrante gli assi stromali o infiltrante la mucosa/sottomucosa: il carcinoma si è diffuso solo agli strati più superficiali della parete vescicale, denota una bassa aggressività, una buona prognosi, e il trattamento si basa su interventi conservativi;
b) infiltrante la muscolare propria/tonaca muscolare: il tumore ha invaso gli strati più profondi della parete vescicale, è molto più aggressivo, la prognosi è peggiore e richiede terapie immediate per scongiurarne l’ulteriore diffusione.
Carcinoma uroteliale di alto grado: basso grado
Neoplasia uroteliale papillare a basso potenziale maligno
Nel tempo può presentare un rischio di recidiva, ma difficilmente evolve in neoplasia maligna.
Carcinoma uroteliale papillare non infiltrante basso grado
Interessa strati cellulari superficiali e non produce metastasi in altri organi. Raramente evolve a tumore infiltrante, ma può dare vita a recidive.
Carcinoma uroteliale in situ
Si limita al rivestimento cellulare superficiale, ma con una propensione ad evolvere a neoplasia infiltrante.
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