Acufene: è un disturbo uditivo che si manifesta come una sensazione acustica, in alcuni casi particolarmente fastidiosa, avvertita anche se nessuna sorgente esterna l’’ha generata. Si percepisce sotto forma di fischi, ronzii, fruscii, sibili e molti altri suoni o rumori, può interessare un solo orecchio, entrambi o più genericamente può essere localizzato al centro della testa.
L’acufene può essere di breve durata, senza significato clinico, o mantenersi nel tempo. Varie sono le cause alle quali può essere connesso: dal calo uditivo all’esposizione al rumore, all’utilizzo eccessivo di alcuni farmaci ototossici.
L’acufene interessa soprattutto l’età compresa tra i 45 e i 75 anni. Alcune volte il tinnito può dare origini a contraccolpi sulla qualità di vita che si esprimono con disturbi d’ansia, del sonno, nervosismo, stress, difficoltà di concentrazione, sino a disturbi depressivi.
Gli acufeni si classificano in oggettivi e soggettivi:
Nell’acufene oggettivo una persona percepisce suoni che non sente nessun altro. Il suono può comunque essere avvertito dal medico attraverso determinate tecniche di auscultazione. Ciò accade, ad esempio, con alcuni suoni che si generano all’interno del corpo (sangue che fluisce nei vasi, scorrere delle articolazioni, ecc.), che una patologia sottostante porta alla percezione del soggetto. È raro e per alcuni autori non può essere nemmeno considerato un vero e proprio acufene, essendo identificabili le cause.
L’acufene soggettivo è invece caratterizzato dal fatto che il suono viene percepito esclusivamente dal soggetto, il rumore non può essere obiettivato. Sono i più frequenti e per essi è molto difficile stabilire la causa sottostante.
Acufene: cause
Molto spesso, non è possibile individuare con precisione le cause di questo sintomo. Tra quelle più comuni abbiamo:
Esposizione a rumori forti. L’esposizione a rumori molto forti può danneggiare e persino distruggere le cellule cocleari, che hanno una capacità rigenerativa limitata. Questo causa una perdita dell’udito e quindi un acufene. Se consegue a un’esposizione breve (come un concerto), il tinnito scomparirà spontaneamente, altrimenti il danno può diventare permanente. Tra i soggetti colpiti da acufene circa il 65% hanno difficoltà di udito, questa sembra quindi rivelarsi la causa più comune.
Accumulo di cerume nel condotto uditivo. A volte, una eccessiva quantità di cerume può compromettere l’udito e far percepire con più intensità l’acufene. Rivolgetevi al medico per farvelo rimuovere manualmente: tentare l’operazione da soli (con un cotton fioc) può spesso peggiorare la situazione.
Farmaci. Molti farmaci includono tra gli effetti collaterali la comparsa dell’acufene; altri sono “otossici”, cioè, pericolosi per l’orecchio. Comunicate sempre al medico che deve prescrivervi farmaci la presenza dell’acufene ed eventualmente preferite terapie alternative adatte al vostro caso.
Infezioni dell’orecchio o sinusite.Talvolta l’insorgenza dell’acufene può essere associata aun’infezione dell’orecchio. Anche se questa viene risolta, il sintomo può comunque persistere nel tempo.
Disordini temporo-mandibolari. Se i muscoli o le articolazioni della mascella non sono ben allineati, il movimento può divenire rumoroso e questo può tradursi nello sviluppo di un acufene oggettivo.
Traumi alla testa e al collo. Anche i traumi alla testa e al collo possono provocare l’acufene. Tra gli altri sintomi: mal di testa, amnesie e vertigini.
Difetti cardiovascolari. L’acufene pulsante può indicare la presenza di una malattia cardiovascolare, come ad esempio dilatazioni o stenosi di un’arteria vicina all’orecchio.
Alcune malattie, come ad esempio l’ipotiroidismo o ipertiroidismo, la fibromialgia, la malattia di Lyme, la sindrome di presa toracica e la malattia di Ménierè, possono manifestare l’acufene come segnale.
Alcuni tipi di tumore. Accade molto raramente, ma a volte un tumore benigno che si sviluppa lentamente nei nervi acustici, facciali o vestibolari può originare acufene, sordità, paralisi facciale e problemi di equilibrio.
Quando l’acufene è un segnale di un’altra patologia, il trattamento di questa può contribuire ad alleviare anche il tinnito.
Nonostante queste possibilità, in molti casi lo sviluppo del disturbo accade senza alcuna causa (almeno apparente).
Acufene: sintomi
L’acufene si manifesta in modo soggettivo e può essere avvertito dal soggetto come:
- tintinnio
- sibilo
- fischio
- lamento
- ronzio
- rombo
- ringhio
ma anche un rumore simile a quello del vento, del mare o delle cicale. Raramente assomiglia confusamente a un rumore di musica o di voci umane.
Anche l’intensità del tinnito può variare, da un sottofondo poco percettibile a un rumore molto forte, che riesce a volte a coprire perfino il frastuono dell’ambiente circostante. Il suono o il rumore può essere continuo o intermittente, e può essere percepito monolateralmente o con entrambe le orecchie.
Acufene: diagnosi
Per ricercare le cause del tinnito possono essere utili alcuni esami che lo specialista vi indicherà. Innanzitutto, attraverso delle semplici domande, il medico ascolterà le vostre informazioni circa il disturbo e le sue caratteristiche.
Poi sarete sottoposti a un’accurata indagine uditiva. Il medico specialista audiologo o otorinolaringoiatra presterà particolare attenzione all’esame otoscopico dell’orecchio. Dopo aver proceduto all’esame di base audiometrico e impedenzometrico e ad alcuni test acufenometrici, eseguirà poi una valutazione del distretto cranio-cervicale e mandibolare. Lo specialista, se lo riterrà opportuno, vi chiederà poi di sottoporvi ad esami quali: angiorisonanza, risonanza magnetica nucleare, angiografia, ecocolordoppler dei vasi epiaortici ed eventualmente trans-cranico.
Acufene: trattamento
Accertata la causa (o l’insieme di cause) che ha scatenato il tinnito, lo specialista potrà proporvi le terapie che sembrano più adeguate al vostro caso. Spesso l’obiettivo primario è quello di rendere tollerabile il disturbo.
TRT
La TRT (Tinnitus Retraining Therapy) è la cura su cui si punta oggi maggiormente, perché sembra essere il trattamento più soddisfacente.
E’ una terapia di desensibilizzazione che si basa sull’allenamento dell’apparato uditivo e del cervello, con lo scopo di «abituarli» a sentire i rumori prodotti dalla patologia.
Il principio cardine di questa tecnica si basa sul fatto che tutti i segnali uditivi provenienti dall’esterno sono sottoposti a un controllo interno che ne valuta le caratteristiche di minaccia o pericolosità. Il nostro sistema di difesa ne attenuerà o accentuerà l’intensità in base alla minore o maggiore pericolosità percepita.
Riprogrammando i filtri cerebrali attraverso una costante e adeguata stimolazione sonora del sistema uditivo, i suoni saranno gradualmente riconosciuti come “non minacciosi” e l’intensità percepita diminuirà.
Questo trattamento richiede un periodo di terapia piuttosto consistente (12-18 mesi).
Farmaci
In base al tipo di difficoltà riscontrate, si possono prescrivere farmaci antiossidanti, citoprotettivi che agiscono sulle cellule acustiche. Nelle forme improvvise si fa a volte uso di cortisone. Se il disturbo è altamente invalidante e provoca nel soggetto difficoltà di tipo psicologiche, possono essere prescritti ansiolitici o, nei casi più gravi, farmaci antidepressivi.
Terapia con ossigeno iperbarico
Viene a volte utilizzata se il tinnito è associato a un’improvvisa perdita uditiva. Molti autori però non sono affatto convinti sull’efficacia di questo tipo di terapia.
Terapia chirurgica
E’ una terapia che raramente viene utilizzata in caso di acufene. Soltanto, a volte, per interventi di drenaggio e aerazione e in presenza di otosclerosi.
Dieta
Una dieta specifica viene indicata nei casi in cui il problema sembra connesso ad allergie alimentari o all’assunzione di alimenti direttamente responsabili del disturbo.
Un altro motivo in cui si consiglia un regime dietetico particolare è nel caso di idrope endolinfatica (aumento del liquido nell’orecchio) o di sindrome di Menière.
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